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CONFINDUSTRIA Congiuntura flash - luglio 2024
- Venerdì, 26 Luglio 2024 11:03
Crescita lenta e prospettive fiacche nel secondo trimestre 2024. È quanto emerge dalla congiuntura flash di luglio 2024 del Centro studi di Confindustria che evidenzia buoni segnali per i consumi nonostante un'industria ancora debole e investimenti ed export che non decollano nel quadro di un rallentamento generale dei servizi che comunque restano in crescita. Leggi tutto
Ancora alta l'inflazione nell'Eurozona Intanto il timido taglio dei tassi da parte della Bce ancora non si legge nei tassi per famiglie e imprese, l'inflazione ancora alta nei Paesi dell'area Euro mentre negli Usa rallenta la discesa dei tassi. Sale invece il prezzo del petrolio.
Lenta discesa dei tassi Nello scenario rilevato dal centro studi di Confindustria siamo in una fase di mercati calmi che, in uno scenario di discesa lenta dei tassi, si aspettano solo a settembre il primo taglio da parte della Fed (di -0,25%) e dopo l'estate un secondo taglio dalla Bce.
Prezzi dell'energia elevati e instabili Sul delicato fronte del costo dell'energia, i prezzi appaiono "in altalena", con il petrolio che a luglio torna a salire mentre il gas è stabile "ma entrambi i prezzi sono elevati".
L'effetto sulla dinamica dei prezzi al consumo sarà (poco) favorevole per elettricità e gas per famiglie-imprese, al rialzo sui carburanti per i trasporti". Per i consumi si registra invece uno scenario favorevole.
Prospettive poco favorevoli per l'export L'export italiano di beni è cresciuto in aprile ma calato nei mercati extra-UE a maggio, con "prospettive negative per l'estate, secondo gli ordini manifatturieri esteri in giugno; deboli anche le indicazioni qualitative per gli scambi globali".
Incertezza negli investimenti Sul fronte degli investimenti, l'Italia va meglio dell'Europa ma ci sono anche "prospettive incerte" con il rischio di "una frenata" nei prossimi trimestri. I macchinari e i fabbricati non residenziali sosterranno gli investimenti in prospettiva, trainati da Pnrr e piano Transizione 5.0, mentre continuano a crescere quelli in ricerca e sviluppo ma non come in Francia. Oltre la metà degli investimenti fissi sono realizzati dalle imprese private (57,9% nel 2023) e un'ampia quota è realizzata dalle famiglie (27,0%), soprattutto in abitazioni.
Cresce la propensione al risparmio Cresce più delle attese la propensione al risparmio perché i consumi delle famiglie sono cresciuti molto meno del reddito reale. Il risparmio appare ora 'normalizzato' e in prospettiva la spesa delle famiglie potrà crescere come o più dei redditi (spinti anche dall'occupazione in crescita), grazie anche a un costo del credito in lento calo e una fiducia delle famiglie risalita a giugno per il secondo mese di fila.
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