"Un Tavolo tecnico per le aree interne e montane" Appello alla Regione del nostro presidente Bitti

tavolo relatori

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"Istituire presso la Presidenza della Regione un tavolo tecnico permanente sulle aree interne e montane, coinvolgendo gli attori economici e sociali, con il compito di declinare a livello locale la crescente attenzione che il tema sta assumendo a livello nazionale, anche in vista delle ingenti risorse previste dal PNRR e della strategia nazionale per tali aree".

E’ la proposta lanciata dal presidente di Confindustria Sardegna centrale Giovanni Bitti, durante il partecipatissimo convegno “Il futuro delle aree interne e montane. Verso la Legge nazionale per la montagna”, che si è tenuto il 23 novembre scorso a Nuoro.

sala

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All’evento, organizzato dall’Associazione in collaborazione con la CCIAA di Nuoro, sono intervenuti tra gli altri Luca Masneri, coordinatore del Tavolo T.S. per la Montagna,  Andrea Ferrazzi,  coordinatore nazionale Confindustria per la Montagna, Daniela Falconi, delegata regionale Uncem, Angelo Stochino, sindaco di Arzana e Salvatore Lai, sindaco di Gavoi.

Focus sulla nuova legge quadro per la Montagna, inserita nella prossima Legge di bilancio dello Stato, frutto del lavoro del Tavolo Tecnico scientifico per la Montagna, dell’UNCEM e di Confindustria per la Montagna.
Il presidente Bitti ha ribadito l’appello alla Regione di manifestare la stessa attenzione dimostrata a livello nazionale sulle aree montane, con una specifica azione legislativa, che riconosca le differenze del vivere e del lavorare in tali comuni. Da qui la proposta di istituire un tavolo tecnico permanente sulle aree montane e interne.
“Un organismo –spiega il presidente Bitti- capace di leggere i bisogni di questa fetta di territorio ed elaborare linee di intervento che ne invertano il declino, soprattutto demografico ed economico. Un organismo che funga anche da pungolo e stimolo per l’attività legislativa della Regione, che non ha mai adottato una legge regionale sulla montagna a differenza di tante altre Regioni anche del Mezzogiorno. Aspetto non secondario trattandosi di una Regione a Statuto speciale”.

In allegato gli articoli de La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
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