Assemblea dei soci 2018. La relazione del presidente Roberto Bornioli

«La maggiore gratificazione in questi anni è stata quella di visitare le aziende e di incontrare direttamente voi imprenditori, con cui si è sviluppato un rapporto di stima e di amicizia. La maggiore soddisfazione è arrivata proprio da voi, soprattutto quando siamo riusciti a ottenere risultati concreti per le vostre aziende». Così il presidente Bornioli nel corso della sua relazione ha ringraziato i tanti imprenditori che mercoledì scorso 27 giugno hanno partecipato all'assemblea generale dei soci, un appuntamento importante per tracciare un bilancio delle attività svolte e dei risultati raggiunti nell'ultimo anno.

 

Riportiamo di seguito alcuni stralci della relazione del presidente Roberto Bornioli all'assemblea generale dei soci che si è tenuta mercoledì 27 giugno nella sede dell'Associazione a Nuoro.

 

NUOVI SCENARI ECONOMICI 

«Ci muoviamo in uno scenario radicalmente nuovo e in continuo movimento: negli ultimi anni è cambiato un mondo. La grande industria non c’è più e il tessuto produttivo è composto prevalentemente da micro, piccole e medie imprese».

«Per adattarci alle profonde trasformazioni negli ultimi anni l’Associazione si è impegnata molto, oltre che nei settori tradizionali, anche su temi e settori nuovi per Confindustria, ma peculiari del territorio, l’industria della cultura e la valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi. All’interno dell’Associazione abbiamo istituito nuove sezioni: cultura, sanità e nautica, senza dimenticare il turismo come settore trainante e il ruolo strategico del manifatturiero che ha la massima espressione nell’agroalimentare, nel marmo di Orosei e in molti casi di eccellenza del metalmeccanico e del nautico».

 

 

COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLE ZONE INTERNE

«In questi anni abbiamo dedicato grande attenzione al tema delle zone interne, territori dove è più difficile fare impresa, a causa di gravi divari per maggiori costi di trasporto e minori servizi e infrastrutture. Nonostante i tanti proclami, poco o nulla è stato fatto. A ottobre 2016 a Fonni durante un convegno promosso dalla nostra Associazione sul tema, il presidente Pigliaru aveva annunciato un masterplan per le zone interne ma tutto è rimasto sulla carta».

 

LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA PER LA SARDEGNA CENTRALE 

«Per invertire la tendenza in un territorio che è in forte declino, la nostra Associazione ha presentato da tempo misure concrete che se attuate potrebbero ridare slancio all’economia e creare nuove opportunità di impresa e sviluppo. Sono proposte che abbiamo presentato fin dall’evento Mosaico a Tonara nel 2013, e poi ancora illustrate e presentate all’attuale Giunta regionale, all’assessore Paci a Nuoro nel 2015, al presidente Pigliaru a Fonni nel 2016, all’assemblea pubblica del 2017 con il presidente Boccia.

Le voglio ricordare brevemente - ha aggiunto Bornioli:
1) Abbiamo chiesto un piano territoriale per le infrastrutture al fine di completare le opere già finanziate e individuare gli interventi da realizzare nel lungo periodo definendo priorità e risorse. Penso a banda larga, strade, rete idrica e metano.
2) Serve una politica economica di sostegno alle imprese e di salvaguardia del manifatturiero. Occorre riqualificare le aree industriali e produttive dei Comuni per dotarle di infrastrutture e servizi adeguati alle aziende. Abbiamo poi proposto di introdurre la fiscalità di vantaggio, per dare sollievo a chi fa impresa in territori svantaggiati e per incentivare l’occupazione e l’insediamento di nuove attività. È stato fatto per il Piano Sulcis, riteniamo si possa e si debba fare anche per il Nuorese e l’Ogliastra.
3) Abbiamo proposto di puntare sulle risorse del territorio, e tra questi l’ambiente e l’industria della cultura da valorizzare a fini turistici e produttivi.
4) Servono provvedimenti legislativi specifici e una governance per le zone interne. Occorrono politiche che motivino i giovani a restare nel territorio. È questa la vera emergenza e l’assoluta priorità per la tenuta sociale ed economica della Sardegna centrale.
5) Occorre predisporre un concreto piano di decentramento delle funzioni politiche e amministrative sul territorio per compensare la chiusura di molti servizi e uffici pubblici.
6) Abbiamo chiesto di investire sulla formazione e soprattutto sull’Università a Nuoro che rappresenta un grande attrattore».

 

 

IL FATTORE TEMPO

«Come ha ricordato anche il presidente Boccia, esiste una grande “questione temporale” che è un grande problema, in Sardegna come in Italia: bisogna chiedersi in quanto tempo facciamo ciò che programmiamo. Vale per le autorizzazioni, per le infrastrutture, per i pagamenti della PA, e per la progettazione territoriale».

 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

 

 

 

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