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ASSEMBLEA 2018. Boccia: la missione di oggi si chiama lavoro
- Giovedì, 24 Maggio 2018 10:03
Europa, questione industriale, infrastrutture, lavoro. Sono alcuni dei punti prioritari su cui il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha incentrato la sua relazione all’assemblea annuale svolta ieri a Roma alla presenza di una folta platea di imprenditori: «È la crescita che garantisce stabilità e non il contrario», ha sottolineando ponendo al centro del suo intervento i temi del lavoro, dei giovani e delle imprese.
Di seguito pubblichiamo alcuni stralci dell'intervento del presidente Boccia ieri all'assemblea nazionale a Roma.
«Non ci può essere una politica forte senza un’economia forte. E se la politica pensa di essere creando le condizioni per indebolire l’economia, lavora in realtà contro se stessa. La democrazia ha bisogno di leader che sappiano scegliere, assumere responsabilità e avere sempre chiaro l’interesse nazionale».
«In questa cornice la missione di oggi, tanto attuale quanto ignorata è una sola: si chiama lavoro».
«Per difendere gli interessi dell’Italia, diciamo forte e chiaro che c’è un aspetto sul quale non arretriamo e rivendichiamo una posizione di parte. Si tratta dell’Europa, la nostra casa comune. È la discriminante per una Confindustria non protezionistica e che non si vuole chiudere in piccole rendite di posizione, ma vuole affermare che l’Italia vince e avanza con l’Europa e dentro l’Europa».
«Siamo il secondo paese manifatturiero d'Europa nonostante molti deficit di competitività senza i quali saremmo i primi».
Ed ecco l’Italia a cui aspiriamo.
UN PAESE SEMPLICE ED EFFICIENTE
«A nostro avviso la tensione al cambiamento deve focalizzarsi su alcuni punti chiari. Partendo dall’obiettivo di avere un’Italia più semplice ed efficiente. E dunque rilanciando il processo di ammodernamento della nostra macchina pubblica, che finora si è fermato alle norme e agli strumenti».
PREPARARSI AL FUTURO, SCUOLA, FORMAZIONE, GIOVANI.
«Il merito è il vero ascensore sociale: la crescita economica è possibile solo aumentando la qualità e le competenze delle persone. Sarà utile concedere alle scuole maggiore autonomia nella definizione dei percorsi di istruzione e alle università maggiore autonomia dal lato delle risorse».
UN PAESE SOSTENIBILE, INVESTIMENTI ASSICURAZIONE SUL FUTURO
«Un grande piano di infrastrutture del Paese avrebbe ovvie ricadute sulla competitività delle nostre imprese e sul turismo. Occorre realizzarlo attraverso un’azione coordinata tra settore privato, istituzioni europee, governo nazionale, regioni ed enti locali.
Le infrastrutture collegano, infatti, territori a centri, periferie a città, il nostro Paese al mondo. Sono la precondizione per costruire una società inclusiva e ridurre i divari».
L’IMPRESA CHE CAMBIA E SI MUOVE NEL MONDO
«L’impresa cambia se gli imprenditori cambiano, accettando di aprire il capitale, di assumere competenze innovative, di rischiare. A noi questa sfida.
Alla politica quella di individuare i meccanismi di accelerazione di questi cambiamenti, per consolidare quanto Impresa 4.0 prevede puntando su un concetto largo di industria: della manifattura, del turismo, delle costruzioni, dei servizi, della cultura, per aziende ad alto valore aggiunto, ad alta produttività e ad alta intensità di investimenti».
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