SPECIALE PROGETTO IMPRESA | Evento "Cultura e Impresa | Il resoconto della giornata

Il Progetto Impres@, giunto alla seconda edizione, ideato e realizzato dalla nostra Associazione, con il co-finanziamento della CCIAA di Nuoro, mette al centro l’imprenditore e le imprese del Nuorese e dell’Ogliastra con l'obiettivo di valorizzare le realtà produttive e il territorio mettendone in luce le vocazioni economiche e produttive; promuovere l’immagine, i valori e l’identità delle aziende e dei settori di eccellenza; valorizzare le realtà produttive; stimolare il dialogo fra le aziende e le istituzioni; analizzare i punti di forza e le criticità di ciascun territorio. LEGGI IL RESOCONTO DELLA GIORNATA

Sostenere le imprese culturali per creare nuove occasioni di sviluppo e occupazione e dare slancio a un tessuto economico ancora in difficoltà. Questo l’obiettivo dell’evento “Cultura e impresa. Come dare una scossa all’economia” che si è svolto stamattina in Biblioteca S.Satta a Nuoro. Giunta alla seconda edizione dopo il successo del 2014, l’iniziativa è stata un importante momento di confronto sulle potenzialità – spesso poco valorizzate – della filiera culturale nuorese. 

  

   IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA 

Il nostro patrimonio culturale e creativo è in grado di generare valore economico per il territorio e per le imprese. La cultura – non soltanto come patrimonio di opere di pregio artistico ma anche come filiera produttiva – è una leva fondamentale per lo sviluppo, capace di creare economie virtuose, anche in connessione con altri comparti, dal turismo all’agroalimentare alle produzioni tipiche. Durante la giornata è stato proiettato anche un video reportage realizzato dalla nostra Associazione in collaborazione con Telesardegna,  con le testimonianze degli imprenditori che operano all'interno della filiera culturale del Nuorese.

 

            I RELATORI               

Il programma della giornata è stato  ricchissimo, dopo una breve introduzione del presidente BORNIOLI e il video reportage degli imprenditori, è stato dato ampio spazio alle buone pratiche di chi con la cultura fa impresa. Il primo intervento è stato di EMANUELE LILLIU presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura che ha raccontato l'esperienza della Fondazione e gli obiettivi primari, ovvero tutelare, conservare, gestire e valorizzare il patrimonio culturale del Comune di Barumini al fine di divulgarne la conoscenza e offrirne le migliori condizioni di  fruizione pubblica. MARCELLO FOIS, presidente del Festival Letterario Internazionale L'Isola delle Storie di Gavoi, attraverso un videomessaggio ha descritto le ricadute economiche e sociali di un evento così importante per le zone interne della Sardegna. Interessanti anche gli interventi del manager e scrittore nuorese CIRIACO OFFEDDU e CELESTINO TABASSO presidente dell’Associazione della Stampa Sarda. E' seguito un interessante focus sullo scenario nazionale, con gli interventi del componente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati BRUNO MURGIA e della Presidente di ConfCultura PATRIZIA ASPRONI. In chiusura dei lavori con le proposte e le prospettive per il territorio gli interventi del presidente della nostra Associazione ROBERTO BORNIOLI, l’assessore alla cultura del Comune di Nuoro e vice presidente del Distretto Culturale SEBASTIAN COCCO e l’assessore regionale alla Cultura GIUSEPPE DESSENA.

 

 

  LA PLATEA  

Sono state oltre 200 le persone – tra imprenditori, autorità, enti, istituzioni e scuole – che hanno gremito l'Auditorium della Biblioteca Satta, segno dell’interesse per un tema di grande attualità sul quale la nostra Organizzazione è intervenuta più volte. In sala erano presenti numerose imprese del territorio appartenenti a diversi settori: turismo, trasporti, agroalimentare, ict, industria, artigianato, lapideo. Alcuni sindaci e assessori comunali del territorio (Gavoi, Nuoro, Orune). Numerosi anche i rappresentanti di Enti, Autorità militari, Istituzioni e Associazioni del territorio. Erano presenti il questore Massimo Colucci, il Maggiore Gianluca Graziani, il prefetto di Nuoro Carolina Bellantoni. Presente anche il mondo della scuola con una rappresentanza delle classi del Liceo Satta di Nuoro e Istituto Tecnico Commerciale GP Chironi.

 

 

  STRALCIO DEGLI INTERVENTI   

 

INTERVENTO INTRODUTTIVO DI ROBERTO BORNIOLI

Presidente Confindustria Sardegna Centrale 

Buongiorno a tutti e benvenuti alla seconda edizione di un appuntamento al quale tengo tantissimo. Ringrazio gli imprenditori presenti, le Autorità, i relatori che interverranno stamattina portando contributi di qualità alla nostra riflessione. Siamo lieti di essere qui oggi in un luogo simbolo della cultura nuorese, la Biblioteca Satta, un’istituzione storica, che ringrazio per l’ospitalità. Siamo consci delle difficoltà che sta attraversando l’ente e avremo modo di parlarne durante la giornata. In questi anni abbiamo organizzato numerosi eventi e iniziative su vari temi. Tra quelli che ricordo con più piacere e soddisfazione c’è il convegno che abbiamo organizzato qui a Nuoro a gennaio del 2014 sul tema delle industrie culturali. E ciò per varie ragioni: considerevole attenzione e interesse del pubblico e dei media, la presenza di relatori di grande qualità, e per aver dato voce alle aziende locali. E poi per il tema proposto, quello delle imprese culturali e della cultura come occasione di sviluppo per il territorio, un tema che ho posto al centro dell’azione politica della mia Presidenza, un tema certamente innovativo per la nostra Associazione, ma che ritengo strategico per la nostra economia. Siamo in un momento cruciale per la Sardegna centrale e le sue zone interne, ed è anche per questo che abbiamo pensato di proporre una seconda edizione dell’evento “Cultura e impresa”. Lo facciamo qui, in uno dei templi della cultura nuorese, nella città del premio Nobel Grazia Deledda, l’Atene Sarda. Il connubio cultura e impresa non deve sorprendere. Perché se da una parte riconosciamo il ruolo fondante che la cultura assume per lo sviluppo dell’individuo e della società, anche come espressione di democrazia e di crescita sociale, al tempo stesso non possiamo sottovalutare il contributo che la cultura può dare allo sviluppo dei territori, anche in chiave economica. In questa giornata vogliamo pertanto sviluppare un ragionamento sulle grandi opportunità che derivano dalla valorizzazione, in un’ottica economica e produttiva, dei nostri attrattori culturali, che rappresentano un volano di crescita anche per altri settori, a cominciare dal turismo. 

Il tema della cultura, assieme alla valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi, all’università, al tema delle infrastrutture, alla fiscalità di vantaggio e al decentramento, è una delle sei proposte del “Progetto per la Sardegna centrale e le sue zone interne” da noi presentato per la prima volta a Tonara nel 2013 e poi riproposto al presidente Pigliaru in più occasioni, da ultimo a Fonni un anno fa in occasione dell’evento “Un masterplan per le zone interne”. Il tema della cultura e delle imprese culturali è di grande attualità anche a livello europeo, nazionale e locale, infatti: accanto al pacchetto di interventi previsto dal Programma Europa Creativa, a maggio scorso l’Unione europea ha istituito il 2018 come l’anno europeo del patrimonio culturale, stanziando 8 milioni di euro in due anni per sostenere iniziative di valorizzazione delle risorse culturali degli stati membri. In campo nazionale, dopo l’introduzione dell’art bonus, in queste settimane è in discussione al Senato una proposta di legge già approvata alla Camera e nata per promuovere le imprese culturali e creative. Il testo è in realtà piuttosto ridimensionato rispetto alla proposta originaria, soprattutto nella parte che prevedeva sostegno e incentivi economici e fiscali a favore delle imprese culturali e creative. A livello locale, apprezziamo i punti qualificanti del progetto che sta portando avanti il Comune di Nuoro e che hanno come filo conduttore i temi della cultura e dell’ambiente, puntando su tre temi strategici: 1) l’università, 2) sport, ambiente e benessere, 3) la riqualificazione urbanistica della città. A ciò si aggiunge il progetto di Nuoro Capitale della cultura. Non conosciamo ancora i dettagli di queste iniziative, ma si va nella direzione giusta, da queste iniziative può partire una scossa, a patto di agire con concretezza e rapidità, con l’obiettivo di creare lavoro e sviluppo, puntando sui nostri punti di forza. Certo appare necessario coinvolgere i cittadini e le imprese, spiegare nei dettagli quali interventi saranno messi in campo concretamente, e ascoltare i suggerimenti. Oggi intendiamo affrontare questi temi, che sono strategici per il futuro di Nuoro e delle nostre zone interne. Cultura e impresa, progetti di rilancio del territorio, Università, sostegno ai presidi culturali. Lo faremo con una serie di relatori molto qualificati, che ringrazio ancora per la loro partecipazione. E lo faremo tramite la preziosa testimonianza degli imprenditori del territorio. Concludo dicendo che la cultura può avere un ruolo decisivo per ridare slancio e vitalità a una città e a un territorio che vivono ancora grosse difficoltà economiche, sociali e demografiche. Serve la consapevolezza della situazione che stiamo attraversando, serve una forte scossa, un cambiamento, e serve un progetto concreto. Serve far ripartire le imprese e l’occupazione e creare le basi per un rinascimento di Nuoro, della Sardegna centrale e delle sue zone interne.  

 

INTERVENTO DI EMANUELE LILLIU 

Presidente Fondazione Barumini Sistema Cultura

Quella della "Fondazione Barumini Sistema Cultura" è un'esperienza che potrebbe definirsi a buon titolo importante: importante per la comunità di Barumini e importante per tutta la Sardegna, da un punto di vista culturale, economico e occupazionale. Siamo nell'ambito della Sardegna centrale, in una comunità di soli 1200 abitanti, lontana dalle coste e dal blasonato turismo balneare, ma al centro di un territorio molto ricco dal punto di vista ambientale, storico e culturale. Nel 2016 la Fondazione ha chiuso un bilancio di circa 2 milioni di euro, una parte importante dei quali è impiegata per la retribuzione degli stipendi del personale, senza venir mai meno aperò alla capacità di provvedere all'organizzazione e alla gestione delle varie attività in particolar modo a quella di promozione.

Una realtà come quella diBarumini è arrivata a richiamare ogni anno altre 100.000 visitatori: se si considera che la popolazione è di 1200 abitanti, esiste un rapporto visitatore/cittadino di circa 70 a 1. Volendo fare un raffronto quasi azzardato ma emblematico con grandi capitali come Londra o Roma, è sorprendente scoprire come Londra che è la città più visitata d'Europa con una popolazione di circa 9 milioni di abitanti abba poco più di 18 milioni di turisti con un rapporto di 2 turisti ad abitante e lo stesso dicasi per Roma che con 3 milioni di abitanti ha circa 13 milioni di turisti con un rapporto di poco più di 4 turisti per abitante. 

 

 

 INTERVENTO MARCELLO FOIS

Scrittore e Presidente Festival letterario internazionale L'Isola delle Storie di Gavoi

 

 

INTERVENTO CELESTINO TABASSO

Presidente AssoStampa Sardegna

Diceva Derek Bok che negli anni 90 era Rettore di Harvard “se pensate che la cultura sia costosa, provate con l’ignoranza”. In effetti la cultura è costosa, meno dell’ignoranza ma è costosa. È anche remunerativa, quello che diceva Marcello Fois sulle ricadute del Festival di Gavoi è vero. Ci sono anche tanti esempi. Bilbao, città con una situazione industriale disastrosa alle spalle, punta sulla cultura con il Guggenheim (e mi fa piacere parlarne a Nuoro che c’è il MAN) è costato 132 milioni. Non è poco, ma ci sono stati 144 milioni di ricaduta sul territorio nel primo anno di attività.  Nel giro di un anno avevano già ammortizzato questo investimento, in massima parte pubblico. Perché è ovvio che solo la mano pubblica può avere le risorse e anche la visione per fare un investimento robusto. Quante volte ci siamo sentiti dire che la cultura costa, e che quindi di questi tempi è un lusso da rinviare? Il Pubblico può fare una cosa del genere. Lo farà? No. Parlo soprattutto in chiave nazionale perché è ovvio che sono investimenti pesanti che hanno bisogno di risorse tipiche delle manovre nazionali. La cronaca degli ultimi decenni ci dice che non succederà. Quindi se un territorio vuole investire in cultura, non dico che deve contare solo su sé stesso, ma deve fare riferimento a quella formula che ripetiamo spesso “cultura assieme ad ambiente, paesaggio gastronomia etc.” quei concetti che si prendono per mano in cui dopo un po’ spunta anche la parola identità.

Sappiamo farlo? La differenza fra una formula e una formuletta è semplice. La formuletta è una formula evocata troppe volte e applicata quasi mai.  Immaginatevi a Nuoro un percorso particolare di trekking che va da una pagina di Salvatore Satta fino a una pagina di Grazia Deledda e andando faccia sentire al viandante anche i profumi della campagna barbaricina, e ai silenzi, e lo faccia inciampare nella profonda cristianità di questa terra incrociando paganesimo e storie di pastoralismo, banditismo, culmini alla fine in un’esperienza gastronomica rara, preziosa, quasi in estinzione, da tutelare. Funzionerebbe? La sapremmo porgere una cosa del genere? No. Nel senso che io, una volta ogni tre anni, vado al Pellegrinaggio di S.Francesco di Lula che parte da una pagina di Satta da Santu Predu e arriva in una pagina di Grazia Deledda, ed è un pellegrinaggio cristiano che si tiene la notte di Valpurga e nessuno ci fa caso che sia proprio la notte delle streghe e passa per territori significativi dal punto di vista della cronaca ma anche della letteratura. Non ho mai trovato una telecamera giapponese o una troup di una televisione tedesca, la cito non a caso perché di recente c’è stata la marcia per la pace hanno spiegato che i loro telespettatori amano la Sardegna e vogliono saperne di più. E non riusciamo a raccontare tutto questo? Noi riusciamo a parlare di noi solo se ci chiariamo le idee su noi stessi. Come si può fare? Alcune proposte: perché non dare venti borse di studio a giovani scrittori per trascorrere un periodo di studio a Nuoro. In Islanda l'hanno fatto, in Islanda investono nel welfare culturale, ed è anche per questo che l'Islanda è così presente nel nostro immaginario, perché hanno investito e investono in cultura, strumento per raccontarsi al mondo. 

  

INTERVENTO CIRIACO OFFEDDU

Manager e scrittore nuorese

 

 

INTERVENTO BRUNO MURGIA

Componente Commissione Cultura Camera dei Deputati

Frequento la Commissione Cultura da quando sono in Parlamento e col tempo abbiamo lavorato e costruito leggi importanti, ma ho anche avuto tante esperienze qui a Nuoro. C’è attualmente un dibattito aperto in Parlamento, se da un lato è importante investire fondi pubblici nelle grandi Istituzioni Culturali di questo Paese (grandi musei etc.), dall’altro lato la cultura di base è molto trascurata. Cioè i fondi, i finanziamenti per la tutela dei piccoli musei e delle piccole realtà istituzionali, compresa anche la scuola, non sono mai tanti, sono sempre pochi e quando si deve tagliare si taglia sempre nella cultura. Tra le altre cose più concrete, una l’ha citata Bornioli, è un’importante legge che fornisce un quadro preciso di cosa è oggi un’impresa culturale e creativa, ma è una legge che non ha fondi. E’ lo stesso provvedimento sui piccoli comuni che prevede 13.000 euro a comune sotto i 5000 abitanti che voglia investire in wi-fi, presidei sanitari etc. Sono buone leggi ma senza finanziamenti.  È in discussione oggi alla Camera, la legge sullo spettacolo dal vivo. È una buona legge che passerà all’unanimità e credo che avrà una dotazione di circa 100 milioni. È una legge quadro attesa da tanti anni.

Inoltre stiamo facendo una serie di audizioni che si occupano di capire a che punto è la promozione culturale. Una cosa che mi ha colpito molto è l’audizione che ha tenuto da noi il Prof. Luigi Sacco, tra i più importanti economisti della cultura, io gli ho chiesto: l’investimento pubblico in cultura ha un senso se produce reddito oppure è come un investimento in sanità e servizi sociali? Investire 1 euro in un museo è come investire 1 euro in un ospedale perché la cultura crea benessere sociale. E’ chiaro che conta molto il ruolo dell’impresa privata, in finanziaria proporremo l’estensione del bonus cultura anche alle realtà più piccole. Sapete che con il bonus cultura potete fare una detrazione su determinate somme che andate a donare per gli istituti culturali. Affinché funzioni anche in Sardegna è necessario che si facciano detrazioni su somme molto più piccole perché oggi l’impresa fatica a investire. Si parla sempre di cultura ma se non ci sono i soldi la cultura non si fa. Come per tutte le cose. I soldi portano la possibilità di costruire e di fare. Nuoro 2020 è una grande opportunità per questo territorio. Lancio una proposta al mondo della politica: noi dobbiamo fare una grande scuola internazionale  della creatività che abbia dei finanziamenti, che porti a Nuoro i giovani, che si possano occupare di cultura, di scrittura, di gestione museale, web, pubblicità etc. Per il rilancio della produzione delle idee e della ricerca.

 

INTERVENTO PATRIZIA ASPRONI

Presidente ConfCultura

Sono molto contenta di essere qui, sono nuorese anche se vivo da tanti anni fuori e ho viaggiato moltissimo mi sento nuorese. Sono doppiamente contenta di essere qua perché  è la prima volta che vengo invitata a parlare di cultura nella mia città. Sono molto grata al presidente Bornioli e a Confindustria per questo invito che è un’occasione anche per me di ritorno a casa, in un certo senso, ma anche di approfondire la mia conoscenza che ho sempre mantenuto per quello che succede nel mio territorio. Non riesco quasi nemmeno a tornare d’estate in Sardegna e devo dirvi che mi manca tantissimo. Mi presento brevemente, sono il presidente di ConfCultura, l’associazione nazionale che raggruppa le imprese private che operano nel campo della cultura a 360°. Imprese che gestiscono musei, servizi per musei ma anche imprese che operano nel campo del turismo culturale.

Devo farvi anche un complimento per questo video sugli imprenditori che ho trovato estremamente interessante, francamente, spesso, quando vado in convegni al sud vedo sempre delle lamentele. Di solito gli imprenditori si lamentano di non avere abbastanza finanziamenti e di non riuscire a fare le cose. Questo video è stato molto positivo perché fa capire la voglia di fare delle imprese e degli imprenditori. Ho tirato giù una serie di parole chiave anche negli interventi precedenti: comunicazione, marketing, marketing del territorio, rete, sistema, esperienza, storytelling. Vorrei parlarvi di quello che sta succedendo nel mondo in questo settore, uno scenario globale per poi tornare a Nuoro. Come vedete sono in atto dei cambiamenti economici e sociali spaventosi  e i governi hanno forti difficoltà nell’intercettarli. I giovani che oggi vanno  a scuola domani faranno una professione che oggi non esiste, bisogna prepararsi a questo e la cultura è lo strumento per farlo. C’è una grossa crisi che non è soltanto una crisi economica ma è una crisi di sistema e la parola crisi, in greco vuol dire opportunità, e questa opportunità l’abbiamo vista quest’anno con ben 55 milioni di turisti in Italia. Abbiamo avuto un boom di turismo che non è dovuto alle nostre capacità ma alla crisi di altri Paesi. Quindi abbiamo sfruttato una crisi altrove per la nostra opportunità. Come saprete il nord africa è in crisi, la Francia ha avuto il 22% del calo del turismo, Barcellona è andata in crisi a causa degli attentati e l’Italia ha approfittato di questa situazione per attrarre turisti. In questo momento abbiamo un vantaggio che dobbiamo capitalizzare e sfruttare.  

L’aspetto positivo è che la cultura assieme al turismo sono entrati nell’agenda del Governo ed è la prima volta che succede. Io non amo particolarmente il Ministro Franceschini, abbiamo delle divergenze di opinioni, ma devo dire che ha dato un grosso impulso a questo settore focalizzando non solo investimenti ma anche comunicazione e attenzione. E infatti i musei oggi oggi hanno quantità di pubblico cosa che spesso non è positiva perché mentre in alcune zone soffriamo di carenza di visitatori in altre zone (come Firenze, Venezia, Roma) abbiamo un problema di over tourism, di sovraccarico di turismo e abbiamo un problema anche di turismo – fobia. Addirittura a Venezia sono scesi in piazza contro i turisti. E questo sta accadendo anche a Firenze. Questo lo focalizzo perché è un problema per le aree minori. Una parola importante che è stata detta più volte è la parola esperienza, oggi noi abbiamo la fortuna di vivere in un momento in cui il digitale ha pervaso le nostre strutture e sappiate che il digitale non ha cambiato i consumi ma i comportamenti. Io ho avuto l’occasione di parlare con Airbnb, Booking, Expidia etc.. e raccontano di esperienze completamente diverse alle quali siamo abituati. Esperienze che oggi si stanno focalizzando sui centri minori, quindi uno spostamento dalle città sovra popolate di turismo mordi e fuggi a esperienze che fino a stamattina erano state considerate periferiche e oggi in vece sono tornate al centro delle opportunità. Vi faccio un esempio che mi ha raccontato l’amm.tore delegato di Airbnb. Come saprete è una piattaforma globale che fa da intermediario per l’affitto temporaneo di case e stanze. Adesso hanno scelto due città italiane a livello mondiale per questa parte che loro hanno chiamato experience. E all’interno di queste piattaforme chiunque può inserire la propria esperienza di quartiere (raccontare del pizzaiolo, calzolaio etc.).

L’iniziativa di maggior successo è di un ragazzo piemontese che ha 21 anni, il quale ha messo in vendita sulla piattaforma airbnb le passeggiate che lui fa la domenica con il suo cane nei boschi. Lui vende 3 mesi di domeniche e 80 euro a persona massimo 10 persone e le ha vendute tutte. Le condizioni per partecipare a questa passeggiata nei boschi è il perfetto silenzio, non si può parlare per non disturbare gli animali dei boschi e quindi devono seguire lui e il suo cane in silenzio. Spendere 80 euro per una passeggiata nei boschi è da matti, voi direte. Lui ha messo sul suo Airbnb la sua idea ed è riuscito a vendere una sua esperienza che altri hanno comprato da tutta Europa.

Dicevo le opportunità date dal digitale. Bisogna cominciare a cambiare paradigma, punto di vista, bisogna pensare che abbiamo un’opportunità unica sfruttando queste tecnologie. Molti hanno paura e lo capisco perché a volte ci sono estranee. Però la tecnologia non è un problema, bisogna capire come si utilizza e le possibilità sono infinite soprattutto per i giovani. E’ chiaro che noi abbiamo una fortuna come italiani, il nostro Patrimonio culturale è fortemente connesso al territorio. Dobbiamo pensare di farli fruttare e sfruttare con un circuito virtuoso partendo dalla cultura, enogastronomia, mostre, territorio, artigianato per poi tornare di nuovo alla cultura perché tutto questo produce cultura del territorio. Per Nuoro molti hanno parlato di opportunità e io trovo molto corretta questa parola, ma potenzialità non deve restare potenzialità deve diventare potere e potere è fare. Allora a mio parere è arrivato il momento di fare, ma non soltanto per Nuoro ma per tante città del sud che oggi godono di una fortuna incredibile, quella di non essere stati travolti dalla pazza folla. Questa oggi è un’opportunità. Quello che si chiama slow-torusim e che tutti stanno cercando perché è sempre più difficile da trovare nel mondo.

Se noi capiamo questo tutto quello che ha detto Marcello Fois, è di grande potere non di grande potenzialità. Ma bisogna fare. Cosa fare? Intanto un programma, senza un programma preciso. Io faccio sempre una metafora: bisogna costruire il binario, senza il binario non si va da nessuna parte. Poi i treni che ci mettiamo sopra ognuno li veste come vuole. Può essere un treno più lento o può essere un treno più veloce perché bisogna arrivare in fretta da un punto all’altro ma il binario ci deve essere. E il binario non sono i soldi. Danaro ce n’è tantissimo, questa Regione ha ricevuto tantissimi soldi. Dove sono andati questi soldi? Ci sono milioni di contributi europei che non vengono sfruttati perché non si è capaci di fare i progetti.  Bisogna trasformare questi che sono oggi considerati punti di debolezza in punti di forza. Sullo slow si possono inserire questi centri minori che minori proprio non sono.

Ho letto il bellissimo articolo che ha fatto Elvira Serra sul Corriere della Sera che per me è un manifesto da divulgare. E poi vorrei dare una notizia su una ricerca che ha fatto Travel Appeal che è una startup che è diventata app, che ha fatto una ricerca sul sentiment positivo dei luoghi turistici in Italia. Vi leggo un po’ di cose sulla Sardegna: è la terzultima Regione per rapporto recensioni/strutture. C’è un problema di feedback di chi frequenta la Sardegna ma anche dei sardi. Si trova al 13mo posto tra le regioni più amate, al 15mo posto tra le regioni più accoglienti e tra le regioni più amate dagli stranieri, al 17mo posto per qualità della connessione internet. Devo dirvi che Nuoro in tutto questo è la migliore di tutta la Sardegna è il più alto della media della Sardegna con un punteggio di sentiment dell’ 85,7 %. Tra le criticità più segnalate la connessione wi-fi e le strade non asfaltate.

Le mie proposte per la politica:

1) togliere le tasse a chi inizia un impresa culturale per 5 anni e questo lo può fare anche la Regione perché è a Statuto Speciale.

2) Meno burocrazia per le imprese culturali, perché la burocrazia uccide l’imprenditorialità, anche questo si può fare a livello regionale grazie all’Autonomia.

3) Donne: questa è la terra del matriarcato. Bisogna favorire ancora di più le imprese femminili

 

 

 INTERVENTO ROBERTO BORNIOLI

Presidente Confindustria Sardegna Centrale

«Riconosciamo il ruolo fondante che la cultura ha per lo sviluppo dell’individuo e della società, anche come espressione di democrazia e di crescita sociale, al tempo stesso però non dobbiamo sottovalutare il contributo che la cultura può dare allo sviluppo dei territori, anche in chiave economica. In questa giornata Confindustria vuole sviluppare un ragionamento sulle grandi opportunità che derivano dalla valorizzazione, in un’ottica economica e produttiva, dei nostri attrattori culturali, che rappresentano un volano di crescita anche per altri settori, a cominciare dal turismo. – Così il presidente di Confindustria Roberto Bornioli ha aperto i lavori dell’evento Cultura e Impresa. Come dare una scossa all’economia tenuto in un luogo simbolo della cultura nuorese l’auditorium della biblioteca Satta – Istituzione storica ed eccellenza della cultura nuorese da tutelare e salvaguardare. Nuoro e il Nuorese si caratterizzano per un patrimonio culturale e artistico di eccellenza, un calendario ricco di eventi, festival e manifestazioni di primo piano, e un tessuto di associazioni, imprese, professionalità ed esperienze creative e culturali di spessore. Nonostante questo, i numeri del sistema produttivo culturale e creativo del Nuorese sono ancora bassi rispetto alle enormi potenzialità. Nel 2016 Nuoro e Ogliastra hanno prodotto complessivamente 108 milioni di euro di valore aggiunto, appena il 4 per cento della ricchezza provinciale e l’8,3 per cento del valore aggiunto prodotto dal settore culturale in Sardegna. A Nuoro nel 2016 il comparto conta circa 1400 imprese e occupa complessivamente 2500 addetti (fonte: rapporto Symbola 2017). Sono numeri importanti ma restano senz’altro grandi margini di crescita».

«Ci sono tre aspetti chiave su cui occorre lavorare: 1) la programmazione e la gestione con un miglior coordinamento tra enti e soggetti interessati, attivando un calendario unico di eventi, un biglietto unico territorio, una gestione efficiente orientata ai servizi. 2) Altro aspetto è quello della comunicazione: bisogna lavorare sulla promozione coordinata, attivare punti informativi, colmare le carenze linguistiche. 3) Occorre poi favorire migliore collaborazione tra pubblico e privati e tra privati, incoraggiando gli operatori a fare rete e ad attivare sinergie tra le filiere turistico e culturale».

Nel corso del convegno il presidente Bornioli ha posto 5 temi all’attenzione dell’assessore regionale Giuseppe Dessena e dell’assessore alla cultura del Comune di Nuoro Sebastian Cocco, tra cui: 1) la candidatura di Nuoro a Capitale italiana della cultura 2020; 2) e poi i progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana di Nuoro messi in campo dal Comune di Nuoro che ha posto come filo conduttore della progettualità la cultura e l’ambiente; 3) il futuro del Distretto culturale nuorese; 4) le risorse agli enti e i presidi culturali e il futuro della biblioteca Satta; 5) le misure di sostegno alle imprese culturali e creative.

«La cultura può avere un ruolo decisivo per ridare slancio e vitalità a una città e a un territorio – ha detto Bornioli – che vivono ancora grosse difficoltà economiche, sociali e demografiche. Serve la consapevolezza della situazione che stiamo attraversando, serve una forte scossa, un cambiamento, e un progetto concreto. Per Confindustria la cultura è uno dei punti chiave della strategia di sviluppo di Nuoro e della Sardegna centrale a partire dal Progetto per la Sardegna centrale e le zone interne presentato a Tonara nel 2013 e in più occasioni al Presidente Pigliaru e all’attuale Giunta regionale».

 

 

INTERVENTO SEBASTIAN COCCO

Assessore alla cultura del Comune di Nuoro

Devo ringraziare Confindustria per questo importante momento di riflessione. Inizierei dicendo che andrebbe cambiato il titolo del Convegno, metterei un accento grave sulla e. “Impresa è cultura” perché dalle testimonianze che abbiamo visto nel video iniziale sull’importanza delle imprese culturali del territorio e i confortanti dati che la dott.ssa Asproni ci ha illustrato ci danno un po’ di sollievo. Direi che il termine impresa e il termine cultura non sono più in contrapposizione, finalmente si parla di ricadute economiche nel campo della cultura. Per dare questa scossa all’economia naturalmente i Comuni da soli non possono far nulla in un epoca in cui i finanziamenti sia statali che regionali sono diminuiti del 43 %,m perciò ci sono molte aspettative su questa legge per le imprese culturali di cui ha parlato Bruno Murgia e Patrizia Asproni. Io condivido il giudizio negativo su questa legge perché al di là di una dichiarazione di intenti e di una presa d’atto di cosa possano essere le imprese culturali, questa esclude tutta una categoria di soggetti culturali, è una legge che si trova in ritardo rispetto ai cambiamenti che ci sono stati nel settore culturale. In questa legge bastava prevedere 3 semplici cose: 1) La semplificazione burocratica, soprattutto per la fase di avvio delle imprese culturali e per la gestione dei luoghi culturali; 2) La tassazione, almeno per i primi 5 anni abbattere il gettito fiscale o parificarlo alle aliquote minime che ci sono già; 3) Gestione delle donazioni nell’ambito della cultura. Questo è il quadro generale che potrebbe togliere le briglie a una serie di trappole che ci sono nel settore culturale per chi vuole fare impresa. Le amministrazioni pubbliche si trovano in una particolare crisi istituzionale, ci troviamo a fronteggiare delle esigenze dei cittadini a fronte di risorse sempre decrescenti. A tutto questo, su Nuoro,  si pongono una serie di criticità che sono già emerse dagli interventi che mi hanno preceduto. La cultura è referenziale. Io faccio sempre questo esempio: quando organizzo gli eventi e vengono solo le persone che si trovano nella rubrica del cellulare, c’è qualcosa di sbagliato. E la cultura viene intesa, spesso, a livello amatoriale che è un’altra cosa ancora rispetto all’aspetto volontaristico. A Nuoro c’è una concezione tradizionale della cultura legata al passato, o peggio, viene considerata come un regno di iniziati nel quale non si può accedere. Naturalmente a tutte queste criticità bisogna in qualche modo far fronte, la nostra amministrazione da subito si è mossa attraverso tre direttrici: 1) ampliamento dell’offerta culturale e accessibilità alla cultura; 2) Interventi sulla cultura (case storiche Ciusa, Sulis etc.) luoghi nei quali si può fare impresa che richiedono interventi e risorse; 3) Processo di condivisione per combattere la tendenza autoreferenziale della cultura. Penso che attraverso questi assi si possa fare in modo che il termine cultura e il termine impresa non entrino in contrasto.

 

 

INTERVENTO GIUSEPPE DESSENA - Assessore alla Cultura della Regione Sardegna

Buongiorno a tutti, vi ringrazio di avermi invitato apprezzo molto l’organizzazione di questa giornata dedicata alla cultura.  Parto dal dire che gli investimenti pubblici sono fondamentali, se il pubblico non investe il privato si tira indietro e non è in grado di assumersi un rischio economico di impresa. Dico questo perché noi siamo in una fase in cui il mondo è profondamente cambiato. Fornisco un po’ di dati per farvi capire la dimensione di questo cambiamento: nel 2012 le entrate tributarie in Sardegna – che costituiscono la base del bilancio – erano intorno ai 9 miliardi. Oggi sono 6 miliardi e 276 milioni. L’IRAP fa 500 milioni. Quella è la base di ingresso per costituire il bilancio.  In ragione di ciò bisogna comprendere che di fronte alla contrazione delle risorse bisogna essere molto più bravi nella gestione delle stesse. Intanto in un quadro complicato e complesso, nel quale è difficile mantenere cifre anche di 4 anni fa, bisogna capire che le risorse vanno utilizzate in maniera scientifica, soprattutto costruendo delle reti in cui l’investimento pubblico sia l’elemento che produce l’effetto domino e riesca a innescare meccanismi virtuosi ed esplodere potenzialità per il territorio. Dico questo perché siamo nell’anno di competenza del bilancio 2017 dove sulla cultura finalmente stiamo investendo una cifra enorme, perché si è trovata la capacità di impiegare le regole europee dei fondi, in particolare del FESR ad uno e consumo delle imprese culturali. Riprendendo quello che diceva Bornioli sugli investimenti in cultura e in particolare sulla ottimizzo delle risorse del FESR quest’anno stanno correndo 13.800.000 del FESR articolati su diversi livelli progettuali che stanno entrando nel territorio sottoforma, ad esempio, del Bando LIBER LAB che ha sortito effetti positivi sul territorio.  Circa 400.000 euro sono entrati nel territorio per far si che le Case Editrici che abbiamo nel territorio – una di queste è stata premiata oggi - avessero delle risorse per far esplodere il proprio potenziale. Poi abbiamo un capitolo che si chiama “personaggi illustri”  che vale 100.000 € dedicato agli approfondimenti culturali partendo dalla storia di diversi autori. Quest’anno quasi tutti gli interventi partiti per i personaggi illustri appartengono al nuorese (Satta, Montanaru, Mereu, Delitala, Deledda) risorse che gli Enti Locali sfruttano e intrecciano momenti di comunità. Penso ad Autunno in Barbagia, penso a Sarule e al progetto A Diosa di Baddore Sini finanziato dalla Regione. Penso alle cooperative che gestiscono i siti culturali, per quanto, purtroppo qui, siamo in un territorio con delle difficoltà evidenti.  Penso alla Bibilioteca Satta, che in questo momento è un elemento di difficoltà e a giorni abbiamo un tavolo di confronto in Regione in merito alla direzione delle risorse che abbiamo destinato ad essa (280 mila euro). Insomma, cerchiamo di immettere nel territorio regionale tutto ma anche in quello nuorese molte risorse per fare esplodere tutti gli attori che lavorano attorno al mondo della cultura: imprese e associazioni culturali. La Regione sta crescendo molto da questo punto di vista, quest’anno penso al mondo del cinema e tutti i risultati ottenuti con un investimento di 4 milioni (Il Donatello, risultati del Cinema di Venezia etc.). Il fermento culturale di questo territorio è molto forte e inizia a produrre feedback anche se siamo ancora molto lontani dal poter avere tutti gli elementi per poter costruire un sistema chirurgico in grado di sfruttare le potenzialità

 

 

LE PREMIAZIONI

PREMIO "CULTURA E IMPRESA" A ILISSO EDIZIONI - Ritira il premio VANNA FOIS – Fondatrice dell’azienda. “Ringrazio la Confindustria per questo premio, un riconoscimento che va oltre al lavoro della Casa Editrice e sottolinea il senso e il ruolo economico e sociale che questa azienda nei 32 anni di attività ha sostenuto in questa città e nell’intera isola. voglio dire poche parole rispetto a questa dimensione di impresa, mi sembra necessario, perché non a tutti sono note alcune cose che in questi anni sono state svolte da una squadra composita di persone. Ilisso nasce nel 1985 e nasce dal nulla e a Nuoro, una città nella quale abbiamo deciso di rimanere. Questi sono due aspetti importanti perché hanno inciso e hanno fortemente condizionato il nostro passato, il nostro presente e anche il nostro futuro di impresa. La Casa Editrice non nasce da una tradizione familiare ma è un venire al mondo dettato da una forte curiosità intellettuale e una forte passione, allora noi fondatori, Sebastiano Congiu ed io ci occupavamo di arte sarda del 900 e non riuscivamo a trovare delle pubblicazioni che riuscissero a soddisfare il nostro bisogno di conoscenza. Oggi possiamo sostenere che il lavoro fatto, mediante meticolose ricerche sul campo, che è stato ricucito su libri e mostre, è valso a far conoscere l’arte sarda e a veicolarla. Allora erano poco conosciuti gli artisti di cui oggi si parla con una certa familiarità: Ballero, Ciusa, Delitala, Nivola, Fancello e così via. Va aggiunto a questo scenario che in Sardegna mancavano professionalità come fotografi d’arte, grafici, editor, che attraverso la Ilisso – grazie all’opportunità di lavoro che è stata data – hanno avuto modo di nascere e di professionalizzarsi sul campo. Devo dire che poi attraverso le loro competenze questi hanno avuto modo e voglia di mettersi in proprio e ben 3 di loro hanno vinto concorsi universitari e sono diventati accademici. Oggi il catalogo Ilisso conta oltre 600 titoli e 1000 autori, praticamente più di quanti ve ne fossero allora in tutte le librerie. Purtroppo come ben sapete, in Italia negli ultimi anni sono stati persi 1000 lettori di libri e il 50% delle aziende editoriali hanno chiuso definitivamente. Ora è indubbio che un premio come questo sia importante e sia anche rivolto soprattutto alla qualità del lavoro di impresa. Pertanto ringrazio e colgo in questo gesto una sorta di sostegno morale. Sono riconoscimenti importanti nella misura in cui sottolineano oltre la solidarietà anche che ci si accorge del lavoro quotidiano fatto con molti sacrifici. Sono un tipo di carezze che aiutano a crescere. Anzi, come diceva Alda Merini “le carezze mi hanno modellato. Grazie a nome di tutta l’Ilisso”.

PREMIO "CULTURA E  ISTITUZIONI" ALL'AILUN - Ritira il premio LORENZO PALERMO– Presidente AILUN

Ringrazio la Confindustria e il presidente Bornioli che mostra sempre grande sensibilità e attenzione nei confronti del territorio.   Il premio va riconosciuto sicuramente a chi in questi anni è riuscito a tenere in piedi l’AILUN ed è riuscito a conservarla e a farla sviluppare come un’Istituzione cittadina da offrire a un intero panorama culturale nazionale e non solo. Per quanto riguarda i rapporti dell’AILUN che ha nel suo statuto e nel suo motivo stesso di fondazione quello di fondare e consolidare l’Università a Nuoro e che poi, per fortuna, ha come seconda funzione e modalità statutaria quella, nel frattempo, di promuove l’alta formazione etc. L’AILUN ha sempre importato la managerialità a Nuoro e nella Sardegna Centrale, quindi il premio va anche sicuramente a persone che non ci sono più come il Presidente Berardi. Nel 1983 pensarono alla possibilità che Nuoro potesse avere un Università e la pensarono nella forma diversa dalla forma tradizionale. L’AILUN è riuscita a fare per tanto tempo dei master quando anche i master erano pochissimi in Italia, riservati a pochi studenti e tutti laureati. Quando questo modello è entrato in risi, ciò ha coinciso con una crisi fortissima economica anche dell’AILUN. C’è stato un momento il nostro maggiore azionista che era la Regione è mancato. Cioè questa Istituzione cittadina nuorese è rimasta senza finanziamento. Aspetto che avrebbe potuto stroncarla, ma per fortuna c’è un personale fantastico che ha subito il sacrifico di stare mesi e mesi senza stipendio e ha continuato a portare avanti le attività e, qui mi prendo il pezzo di Premio, che spetta a me: la testardaggine di essere riuscito a riprenderla in mano e farla evolvere verso cose nuove. Adesso l’AILUN si basa su 3 gambe che cerchiamo di fare camminare assieme: 1)l’alta formazione per laureati nelle materie classiche dell’economia, del diritto e della sociologia applicata a queste due branche;  2) Il Centro SIMANNU che è un centro di simulazione dedicato agli operatori sanitari e destinato a fornire metodologia e macchine a chiunque abbia a che fare con le attività complesse mediche. È il primo Centro di simulazione medica della Sardegna; 3) Infine c’è il Fab Lab di Make in Nuoro che è più di un laboratorio di fabbricazione digitale a disposizione del territorio, è una sfida all’innovazione per tutta la Sardegna Centrale, voluta dalla Camera di Commercio di Nuoro in collaborazione con l’Ailun.  Adesso l’AILUN si basa su 3 gambe che cerchiamo di fare camminare assieme: 1)l’alta formazione per laureati nelle materie classiche dell’economia, del diritto e della sociologia applicata a queste due branche;  2) Il Centro SIMANNU che è un centro di simulazione dedicato agli operatori sanitari e destinato a fornire metodologia e macchine a chiunque abbia a che fare con le attività complesse mediche. È il primo Centro di simulazione medica della Sardegna; 3) Infine c’è il Fab Lab di Make in Nuoro che è più di un laboratorio di fabbricazione digitale a disposizione del territorio, è una sfida all’innovazione per tutta la Sardegna Centrale, voluta dalla Camera di Commercio di Nuoro in collaborazione con l’Ailun.

 

 

IL DIBATTITO FINALE - GLI INTERVENTI DAL PUBBLICO

MIRIAM CORRIAS | Operatore turistico – Orgosolo

Buongiorno a tutti, oggi si parla di cultura e impresa e nel mio piccolo faccio parte di questo settore. Orgosolo ha un flusso turistico di 150.000 persone l’anno e non è un dato da poco, considerato soprattutto il fatto che ha 4000 abitanti. Pensate che nonostante questi numeri il paese non è dotato di ufficio informazioni. Per questo motivo ho deciso di inventarmi un lavoro per consentire ai turisti di capire meglio gli oltre 300 murales che adornano pareti di case ed edifici pubblici di tutto il paese, ma soprattutto del centro storico. Ho pensato a delle visite audio-guidate. Utilizzando l'audioguida (un piccolo dispositivo portatile al quale collegare le cuffie) è possibile effettuare un suggestivo percorso tra i Murales di Orgosolo e ascoltare una dettagliata e chiara spiegazione per ognuno dei Murales tramite le cuffie. E' possibile utilizzare l'audioguida in diverse lingue quali: inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, oltre che in italiano.

SALVATORE MEREU | Titolare Mereu Auto – Nuoro

Volevo solo segnalare il deficit di formazione degli operatori turistico-culturali (vedi conoscenza approfondita del territorio, conoscenze linguistiche etc.) e ritengo molto importante attivare in loco una scuola di formazione per guide turistiche per il nostro territorio e per i nostri turisti.

PAOLA  APPEDDU | Cooperativa Sociale per servizi all’infanzia | Gestore del nido aziendale della ASL

Mi ha molto colpito il concetto di creatività di cui si è parlato oggi. Noi veniamo da 50 anni di assistenzialismo e il messaggio che passa ai nostri ragazzi è quello che in Sardegna non ci sono opportunità, non c’è lavoro e non è una terra per i giovani e bisogna andar via. Io penso il contrario e per poter cogliere le opportunità che in questa terra ci sono occorre cambiare mentalità, prepararsi, formarsi. Il messaggio che voglio dare ai giovani è questo: nel settore culturale abbiamo tanto da fare, da inventare, dipende da voi giovani. Studiate, apprendete, siate curiosi! La nostra scuola non deve più formare solo sulla parte cognitiva ma anche sulla capacità di creare relazioni per superare quella mentalità che ci inchioda al posto fisso.  Siamo in una fase in cui o creiamo o moriamo e dipende solo da noi.

GIOVANNI CARRONI | Bocheteatro 

Sono contento di aver partecipato a questo incontro per due motivi: primo perché, grazie a Confindustria che lo ha organizzato, durante l’incontro molto utile abbiamo messo a fuoco tutte le proposizioni che sono fondamentali, insieme ad alcune indicazioni sugli strumenti che possiamo utilizzare. Secondo sono contento, perché c’è una congiuntura favorevole - che sia la dottoressa Asproni sia Bruno Murgia hanno messo in evidenza – sulle opportunità del welfare culturale.


Gli investimenti in cultura sono anche investimenti in prevenzione della sanità, oggi qui vedo tanti allievi di arte terapia. Arte terapia, musico-terapia, teatro-terapia, finalmente qualcuno si è convinto che servano a qualcosa. In questo le scuole sono sguarnite, gli insegnanti non sono aggiornati. Dall’alto dei miei 35 anni di esperienza, dico che il teatro ha ricadute straordinarie nella scuola e nei ragazzi, per prevenire e contrastare fenomeni sempre più diffusi come il bullismo, l’alcolismo, la droga, l’abbandono scolastico. Ecco la cultura può dare una grossa mano, in questo. Il welfare culturale, quindi, anche se non porta soldi nell’immediato, porta risparmi eccezionali alle amministrazioni, alla Regione e allo Stato. 

 

 IL VIDEO REPORTAGE DEGLI IMPRENDITORI 

 

Nel corso dell'evento è stato proiettato un video reportage - realizzato dalla nostra Associazione in collaborazione con Telesardegna - con le testimonianze degli imprenditori che operano all'interno della filiera culturale nuorese. I contributi inseriti nel video sono: EGIDIA CARTA Montiblu - Nuoro (Ristorante, laboratorio creativo, boutique); CATERINA COSSEDDU Telesardegna - Nuoro (Editore - Emittente Televisiva); MASSIMILIANO COSSU Portale Sardegna - Nuoro (Tour Operator); FLAVIO GAGLIARDI Acquario di Cala Gonone (Intrattenimento); MARIO PINNA Taulara - Pratosardo (ICT); SALVATORE PIREDDA Klojaf Studio - Nuoro (Comunicazione e Grafica); GIAMPIETRO PUGGIONI Cantina Puggioni Giampietro - Mamoiada  (Agroalimentare). Ecco uno stralcio delle loro dichiarazioni:

 

CATERINA COSSEDDU - TELESARDEGNA (Nuoro)

Investire in cultura è strategico per il nostro territorio. Io rappresento TeleSardegna, un’emittente televisiva locale che opera a livello regionale. Siamo una televisione storica, e da oltre trent’anni portiamo la voce di Nuoro e del centro Sardegna in tutta l’Isola. Negli ultimi anni, abbiamo resistito alla crisi del settore allargando l’offerta di contenuti senza rinunciare alla nostra vocazione di servizio pubblico, per esempio siamo stati tra i primi in Sardegna a proporre il tg quotidiano in sardo e nella lingua dei segni. Gli attrattori culturali rappresentano un ottimo biglietto da visita per questo territorio, e con questo intendo il nostro patrimonio storico, archeologico, la nostra letteratura, ma anche il nostro agroalimentare, i nostri prodotti, il nostro paesaggio, viviamo in un territorio unico, ma dobbiamo farci conoscere, la nostra cultura va valorizzata e promossa. In questo senso possiamo fare di più e meglio. Per esempio sarebbe utile fare sistema tra gli operatori culturali e turistici. Noi come TeleSardegna siamo a disposizione per promuovere il territorio e il nostro patrimonio, anche con la produzione di video promozionali istituzionali dei principali attrattori culturali del territorio.  Certo, il settore culturale non può contare su grossi investimenti, né dagli operatori pubblici né dai privati. Investire in cultura non sempre è visto come una priorità, perché i vantaggi si vedono nel lungo termine, non sono immediati.

SALVATORE PIREDDA - KLOJAF STUDIO (Nuoro)

Sono Salvatore Piredda di Klojaf Studio, ci occupiamo di comunicazione, lavoriamo per le aziende e per gli enti, costruendo l’immagine coordinata partendo dal logo fino alla presenza su web e i nuovi multimedia application. Abbiamo elaborato un piano strategico di marketing che ha una forte attenzione verso la città che in questa fase non ha un elemento identitario ben preciso per cui non c’è un livello di comunicazione coordinata. Il nostro progetto consiste nell’aver studiato, elaborato e proposto una serie di percorsi di identità visive legati ai grossi brand culturali della città di Nuoro. Partendo da G.Deledda per poi arrivare a S.Satta o per quanto riguarda la candidatura di Nuoro a capitale della cultura 2020 stiamo cercando di coordinare questi elementi per far si che ci sia un unico elemento infografico  utile per la città e per il turista. Perché questo ragionamento? Perché siamo arrivati a un punto, credo importante, di analisi, di auto-analisi sul lavoro fatto o quello non fatto in relazione appunto al lavoro di sistemazione, di integrazione, degli elementi attrattivi della città di Nuoro. I poli museali, i personaggi storici, sono completamente scollegati in questo momento. Nuoro ha bisogno di trovare un sistema comunicativo unico per far si che ci sia un coordinamento generale. Si parla di un info point posizionato al centro della città e un sistema su app mobile o cartaceo per quanto riguarda l’ubicazione dei punti attrattivi. Questi sono i primi step fondamentali poi chiaramente con l’utilizzo del media web e soprattutto con la pianificazione strategica dei brand nuoresi possiamo ovviamente coordinare e collegarci in maniera organica alla rete industriale e produttiva del territorio nuorese. 

MARIO PINNA - TAULARA SRL (Pratosardo)

L’azienda ha iniziato la propria attività negli anni 2000, i primi anni 2000 operando sempre nella gestione dei flussi documentali e il flusso di dati. Noi ci occupiamo della gestione di qualsiasi tipo di documento, di qualsiasi flusso di dati, documenti correnti ma anche di documenti storici. Digitalizziamo gli archivi storici di Comuni o di altri Enti, li ordiniamo, li rendiamo accessibili online attraverso una digitalizzazione particolarmente accurata e così via. Questo fatto che cosa comporta? Comporta che la storia della nostra società, del nostro territorio, di molti nostri comuni è resa finalmente accessibile. Questo fatto sicuramente arricchisce il patrimonio del nostro territorio, richiama studiosi dall’esterno, è uno strumento nuovo messo a disposizione a qualsiasi cittadino abbia interesse a questo tipo di conoscenze, è sicuramente un recupero importante anche perché attraverso gli strumenti della digitalizzazione quel tipo di informazioni non si perdono più. Mentre i documenti cartacei si vanno deteriorando per effetto dell’umidità, della muffa, del tempo che passa, i documenti digitali sono accessibili a tutti. Sotto questo profilo, ecco, noi contribuiamo in un certo modo specifico a far si che la cultura sia uno strumento di arricchimento del territorio e dunque anche di sviluppo del territorio, strumento per produrre ricchezza, occupazione e così via.

MASSIMILIANO COSSU  -PORTALE SARDEGNA (Nuoro)

Sono Massimiliano, rappresento Portale Sardegna, un tour operator specializzato nella destinazione e operiamo nel 2001 a Nuoro. Riguardo gli aspetti culturali riteniamo che sia fondamentale investire in cultura perché la cultura rappresenta un asset strategico su cui costruire un obiettivo fondamentale per l’industria turistica, ossia la destagionalizzazione e l’allungamento della stagione. Uscire dal mono – turismo legato alla destinazione balneare che si concentra nei soli due mesi estivi può rappresentare in futuro un problema di competitività per la destinazione Sardegna. Pensate che ammortizzare un investimento in due mesi piuttosto che in sei mesi ovviamente darebbe un impulso sulla competitività e quindi sui prezzi dei prodotti rispetto ad altre destinazioni determinanti. Per raggiungere questo obiettivo occorrono nuove motivazioni di viaggio e sotto questo punto di vista tutti quelli che sono gli asset culturali delle zone interne e non solo possono, se messi a sistema e costruiti all’interno di un contesto dove tutti gli stakeholders operano, rappresentare un ottima via di uscita e di sviluppo per il nostro territorio.

EGIDIA CARTA – MONTIBLU (NUORO)

Sono Egidia, faccio insieme a Battistino impresa da ormai 20 anni. E abbiamo iniziato a fare ristorazione dopo un percorso di formazione. Una ristorazione che voleva essere già diversa e di esperimento. Abbiamo inziato ad Orgosolo per 12 anni e poi guardandoci intorno abbiamo cercato di aggiungere dei servizi del MontiBlu, trasferendoci qui a Nuoro nella Piazza Satta. Fortunatissimi nel trovare questo sito fulcro di cultura, di spiritualità e di storia di Nuoro. Qua ormai da 7 anni facciamo non solo ristorazione ma abbiamo cercato di seguire la crescita dell’esigenza del cliente. cioè di fare esperienza. Vivere la cultura  del posto a 360 gradi.  Riusciamo a farli mangiare, a fargli vedere quello che è Nuoro e la sua cultura. Fargliela visitare, fargliela leggere. Acquistare i prodotti fatti dalle mani degli artigiani della nostra terra e comunque, soprattutto, fargli vivere insieme a noi quello che è il proprio vissuto, questo è poi la cultura che produce servizi. Noi abbiamo a che fare con i turisti sia della primavera, dell’autunno, dell’estate e tutti sono desiderosi di riportare a casa un’esperienza che sia completa. Per questo serve che noi ci siamo. che tutti i servizi siano aiutati sia dalle amministrazioni ma anche il cercare di far rete tra noi, in modo che quando il turista vada a casa abbia avuto un’esperienza completa sia della ristorazione, della cultura, dell’artigianato che nella parte naturalistica.

GIAMPIETRO PUGGIONI – CANTINA PUGGIONI (Mamoiada)

L’azienda Gianpietro Puggioni nasce con me, ormai è con me la terza generazione perché prima di me c’era mio padre e a sua volta c’era mio nonno che ci ha tramandato la cultura del vino oggi noi lavoriamo intorno a 250 mila bottiglie, non imbottigliamo tutto per il momento perché ancora diamo ai mercati locali per quanto riguarda lo sfuso. L’azienda non vende soltanto vino ma vende pure il territorio che è molto vocato sia per la viticoltura sia per altri prodotti della terra. C’è abbastanza interesse per quanto riguarda i turisti che stanno iniziando a venire a Mamoiada per visitare sia la cantina, sia i musei che abbiamo, sia il territorio stesso, fare delle passeggiate in vigna e degustare poi i nostri prodotti locali. L’esportazione all’estero ci sta dando delle gratificazioni a livello aziendalela gente apprezza il nostro prodotto. In sintesi la cantina Puggioni non vende solo vino, ma vende storia cultura e territorio.

FLAVIO GAGLIARDI - ACQUARIO CALA GONONE

Buongiorno, sono flavio gagliardi il direttore dell’acquario di cala gonone, l’acquario è aperto dal 2010 e ogni anno sostanzialmente è riuscito a ottenere un ottimo risultato come attrattore del territorio perché comunque ogni anno abbiamo circa 50 mila visitatori. Il nostro acquario in termini di cultura parla di edutainement, intrattenere facendo divertire. In questi anni ci siamo resi conto, sia dalle nostre indagini interne, sia parlando con moltissimi operatori che ci circondano nel settore, che il concetto di rete è fondamentale. Il concetto di rete e soprattutto dello stare insieme. Sul nostro territorio nuorese, ci sono moltissime realtà che possono – come dire- contribuire a completare l’esperienza dei visitatori e ci siamo resi conto soprattutto di una cosa: che profilando i nostri clienti, in particolar modo nei cosiddetti mesi spalla quelli che poi forse servono a tutti noi c’è grossa necessità, c’è grossa sete di approfondire non soltanto quelle che nel nostro caso sono l’ambiente marino ma anche l’enogastronomia, anche l’archeologia, anche tutti quegli altri aspetti che la cultura del nuorese esprime in modo incredibile. E' sorprendente anche ottenere dei feedback, abbiamo ottenuto talmente tanti feedback che ci dicono che la gente è tornata sorpresa. non si aspettava che questo territorio fosse così ricco. Una volta in più quindi stare insieme ci permette di proseguire, di proseguire dando un contenuto molto forte. 

 

 

 

 

 SCUOLE E  VISITE AZIENDALI 

CULTURA E IMPRESA. È questo il filo conduttore delle visite aziendali promosse dalla nostra Associazione nell’ambito del PROGETTO IMPRESA, dedicato ai temi dell’innovazione e della valorizzazione della cultura come opportunità per fare impresa.

SCUOLE PARTECIPANTI:

  • LICEO SEBASTIANO SATTA  - Nuoro;
  • I.I.S. SEBASTIANO SATTA  - Istituto Istruzione Superiore - Macomer;
  • I.T.I - Istituto Tecnico Industriale - Tortolì.

VISITE AZIENDALI E ISTITUZIONALI:

  • ILISSO - Casa Editrice - Nuoro;
  • TELESARDEGNA - Editore / Televisione  - Nuoro;
  • TAULARA -  ICT - Pratosardo;
  • AILUN - Alta Formazione Manageriale e FabLab - Nuoro;
  • FONDAZIONE ITS SARDEGNA - Formazione - Macomer;
  • EG INDUSTRIE GRAFICHE - Industria cartografica  - Macomer;
  • S.F. SARD.A.PAN - Agroalimentare - Lanusei

 

LA GALLERY 

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RASSEGNA STAMPA 

 

TELESARDEGNA

 

 

 

VIDEOLINA

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Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Irene Bosu
Telefono: 0784 233312
Fax: 0784 233301
E-mail: i.bosu@assindnu.it

 

 

 

 

 

 

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