A Fonni Confindustria chiede a Pigliaru una fiscalità di vantaggio per il centro Sardegna

«Serve una svolta nelle politiche per le aree interne. Servono interventi incisivi e strutturali che diano un segnale chiaro della volontà della Giunta regionale di porre i cittadini e le imprese di questi territori al centro dell’agenda politica. Servono misure compensative che consentano un riequilibrio perché fare impresa a Fonni, o a Ovodda e Sorgono, non è come fare impresa a Cagliari o a Olbia». Nel corso del convegno Un Masterplan per le zone interne promosso dalla nostra Organizzazione venerdì 14 ottobre a Fonni Confindustria ha chiesto a Pigliaru l'attivazione di una fiscalità di vantaggio per compensare le criticità che penalizzano i territori del centro Sardegna.

«In questi territori non ci sono gli stessi servizi e le aziende non dispongono delle stesse infrastrutture - ha sottolineato il presidente Roberto Bornioli nel corso della sua relazione -. Per questo chiediamo che venga concessa la fiscalità di vantaggio ai territori delle aree interne del centro Sardegna: esenzione da imposte sui redditi e da IRAP al 100 per cento per cinque anni ed esonero del versamento contributi sulle retribuzioni per lavoro dipendente al 100 per cento per 5 anni e poi a scalare fino al 14° anno. È stato fatto per il Piano Sulcis con uno stanziamento di 125 milioni di euro (sui 620 milioni totali). Secondo l’ultimo aggiornamento ne hanno beneficiato 4.375 piccole e micro imprese per un importo pari a 4 milioni di euro. Questi sono fatti. Occorre che anche per le aree interne del centro Sardegna si agisca con la stessa determinazione e concretezza affinché i problemi siano superati una volta per tutte».

«Un altro fronte importante su cui intervenire - ha continuato Bornioli - è quello delle infrastrutture. Il Nuorese e l’Ogliastra continuano a presidiare l’ultimo posto nella classifica delle province italiane per dotazione infrastrutturale. Abbiamo poche infrastrutture e quelle che abbiamo sono in molti casi obsolete e andrebbero riqualificate. Il caso delle gallerie di Mughina e Pratosardo di questi giorni a Nuoro è eclatante. Pensiamo poi ai siti produttivi dei nostri paesi, le cosiddette aree PIP dove operano le imprese: sono i luoghi della produzione e del saper fare, in cui si sviluppa e si conservano la nostra manifattura e il nostro artigianato. Un’indagine di Confindustria eseguita su tutti i comuni del Nuorese e dell’Ogliastra ha rivelato una realtà paradossale: nei siti produttivi dei paesi mancano spesso lotti disponibili ma anche la banda larga, i depuratori, le linee telefoniche, l’acqua industriale e potabile. È come se all’imprenditore insediato gli sia stato consegnato il lotto di terreno e poi gli sia stato detto: “Beh adesso arrangiati e buona fortuna!”. Chiediamo che la Regione provveda a riqualificare le aree PIP, dotandole delle infrastrutture materiali e immateriali necessarie per fare impresa, così che i siti diventino luoghi appetibili e attrattivi per le aziende esistenti e per l’insediamento di nuove aziende».

«Confindustria è fortemente convinta che la crescita dei nostri territori sia possibile e necessaria - ha concluso Bornioli -. Solo così la Sardegna intera può cambiare marcia. Occorre lavorare per un rinascimento economico e sociale delle aree interne che rappresentano il cuore pulsante, culturale e identitario di tutta la Sardegna. Rifiutiamo l’approccio fatalistico che considera lo spopolamento inevitabile. Non vogliamo rassegnarci, anzi chiediamo alla Regione di darci oggi un segnale chiaro di quali politiche la Giunta intende mettere in campo per invertire questa tendenza e porre con i fatti le aree interne tra le priorità dei prossimi anni di legislatura. Per far ripartire le zone interne abbiamo bisogno di imprese, e servono servizi e infrastrutture. Occorre puntare sulle risorse dei territori, in primis ambiente e cultura e attuare serie politiche di decentramento. Inoltre, c’è la questione della governance: non bastano interventi spot. Servono azioni coordinate, continuate, strutturate e misurabili, le aree interne devono essere la mission di un qualcuno che tutti i giorni segua il tema con competenza e serietà».

 

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