Piano di rilancio del Nuorese. Le ragioni per essere soddisfatti e le criticità da risolvere

Dopo un anno e mezzo dalla visita di Pigliaru a Nuoro, venerdì 15 luglio, la Regione e il Partenariato istituzionale, economico e sociale hanno sottoscritto l’Accordo quadro relativo al Piano di rilancio del Nuorese. «È una vittoria di tutto il Territorio - ha evidenziato il presidente Bornioli. Ci sono cinque buone ragioni per essere soddisfatti di quanto accaduto venerdì ma anche alcune criticità da risolvere».

«La prima cosa positiva è che finalmente è stato sottoscritto un Piano da noi fortemente voluto e sollecitato. 2) Era presente il presidente Pigliaru, che così ha mostrato attenzione verso il Territorio. 3) La Regione ha di fatto riconosciuto la terribile crisi che colpisce il Nuorese e per questo ha stanziato risorse straordinarie. 4) Potranno essere finanziati importanti progetti e infrastrutture relativi a: marmo di Orosei, reti agroalimentari, banda larga, svincolo Pratosardo, porto La Caletta, Parco Tepilora, Distretto Culturale, Università, ecc. 5) Pigliaru ha annunciato concreti interventi per le Aree Interne: questa apertura è importantissima, si tratta di una svolta, ed è perfettamente in linea con quanto Confindustria da anni sostiene a tutti i livelli e in tutte le sedi. A marzo 2013 Confindustria inviò al neo eletto presidente Pigliaru il Progetto per la Sardegna Centrale e le sue Zone Interne, ideato per rilanciare il Territorio e basato su 6 assi: infrastrutture, valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi, industria culturale, università, agroalimentare e manifatturiero. Sono questi anche gli assi portanti del Piano di rilancio sottoscritto ieri. Certo, occorre passare dagli annunci ai fatti ma il Presidente ci è sembrato assolutamente determinato a portare avanti le politiche per le Zone Interne», ha sottolineato Bornioli in una nota.

«La nostra Associazione ha già inviato al presidente Pigliaru un documento, indicando in un’ottica costruttiva una serie di criticità che devono essere risolte per non compromettere la realizzazione dell’intero Piano. Bisogna evitare gli errori del passato. E a tal proposito non possiamo dimenticare lo scippo di 33 milioni dei PFSL. Pigliaru ha promesso di tornare a Nuoro il 1 agosto per discutere con il Territorio i temi che non è stato possibile affrontare venerdì per mancanza di tempo. Nel documento abbiamo segnalato: 1) L’Accordo stanzia solo 55 milioni di euro di nuove risorse che non sono certo sufficienti a invertire la rotta e rilanciare l’economia dell’intero territorio, occorre reperire nuovi fondi. 2) Tempistica: ci sono voluti 18 mesi per firmare il Piano, un tempo abnorme. Viste le procedure previste, è concreto il rischio che anche i tempi di attuazione si prolunghino all’infinito. Abbiamo un disperato bisogno di rilancio e le risorse devono arrivare subito. Occorre intervenire. 3) Bisogna ripristinare la premialità per i soggetti proponenti i progetti inizialmente prevista e poi magicamente scomparsa. 4) Il gruppo di valutazione indicato per esaminare i progetti pare avere poteri assolutamente eccessivi esautorando di fatto il Territorio che invece ha già selezionato le varie iniziative attribuendo i punteggi. Per equità e come da accordi, devono essere finanziati i progetti che hanno ottenuto i punteggi maggiori. Ciò anche per evitare di perdere tempo con nuove valutazioni dei progetti stessi. 5) L’Accordo non contiene misure sulla fiscalità di vantaggio, indicata come priorità da 11 associazioni di categoria del territorio ma si limita a istituire un Osservatorio solo per approfondire il tema».

 

Modifica Visualizzazione: Mobile Version | Standard Version