Indagine Confindustria sul mercato del lavoro nel 2010: cala il turnover in uscita ma poche nuove assunzioni a causa dell'incertezza economica

 

Dalla 7° indagine del Centro Studi di Confindustria sul mercato del lavoro in Italia alcuni dati rilevanti sull'occupazione: diminuisce il turnover in uscita ma non ripartono le assunzioni Salgono i contratti a termine e la loro trasformazione a tempo indeterminato Le retribuzioni battono l’inflazione: 2,7% contro 1,5%.

Nel 2010, l’occupazione dipendente nelle aziende associate si è contratta dell’1,1%, dopo il -2,2% nel 2009. L’occupazione è diminuita nell’industria, dove i livelli di attività sono caduti di più durante la recessione e rimangono molto depressi. Nei servizi, invece, ha registrato un +0,9%.

Il miglioramento del saldo occupazionale nel 2010 rispetto al 2009 è dovuto alla riduzione dei flussi in uscita, scesi all’11,9% dello stock di dipendenti a inizio periodo, dal 12,8% nel 2009. Dato il persistere dell’incertezza, le aziende si sono mostrate più caute nell’assumere e infatti il turnover in entrata è rimasto pressoché fermo sui livelli del 2009 (10,8% dal 10,6%).

Sono aumentate le cessazioni involontarie, che hanno rappresentato la causa d’uscita nel 14,2% dei casi. A cui si sono aggiunti prepensionamenti e incentivi all’esodo (quasi un caso su dieci nelle grandi imprese, più di uno su sei nel Centro Sud). Sono invece diminuite le cessazioni per scadenza di contratto, un dato coerente con il miglioramento del saldo dell’occupazione a tempo determinato.

È cresciuta la quota di assunzioni con contratto alle dipendenze a termine sul totale delle nuove assunzioni, ma sono aumentati anche i tassi di stabilizzazione. Le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato hanno rappresentato il 39,1% del totale dei rapporti di questo tipo in essere a fine 2009, in forte risalita rispetto al 24,9% nel 2009.

Sulla base delle indicazioni fornite dalle imprese, la domanda di lavoro ha iniziato ad espandersi nel 2011. Tra febbraio e aprile, le imprese che prevedevano un aumento dell’occupazione nei primi sei mesi dell’anno superavano quelle che prevedevano una diminuzione (22,6% contro 11,0%).

È rimasto alto il ricorso alla CIG, che nel 2010 ha assorbito potenziale forza lavoro pari al 6,3% delle ore lavorabili nell’industria, all’1,3% nei servizi.

L’utilizzo di personale laureato si è confermato più intenso che nella media dell’Italia, quello di manodopera straniera più basso.

È scesa al 7,3% (dal 7,8%) l’incidenza delle ore di assenza sulle ore lavorabili al netto della CIG (7,1% nell’industria, 7,7% nei servizi).

La diffusione della contrattazione aziendale si conferma più elevata nell’industria e cresce con la dimensione aziendale. Più alte nelle grandi imprese anche le retribuzioni annue e i premi variabili. Nel 2010 la retribuzione annua totale di fatto è cresciuta del 2,7%, contro il +1,5% dei prezzi al consumo.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Daniele Maoddi
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