INCENTIVI Digitalizzazione: tutte le agevolazioni per il 2020

Si rinnova il quadro delle agevolazioni per sostenere il processo di transizione digitale delle imprese. La legge di Bilancio 2020 ha infatti sancito la fine del super e iperammortamento, sostituiti da tre distinti crediti d’imposta:

  • per gli investimenti in beni strumentali generici
  • per gli investimenti materiali Industria 4.0
  • per gli investimenti immateriali Industria 4.0

Il 2020 ha segnato anche l’avvio di nuovi crediti d’imposta per ricerca, innovazione e design.

Confermato con qualche novità anche il bonus formazione 4.0, mentre la nuova Sabatini è stata rafforzata per gli investimenti innovativi realizzati nelle regioni del Sud e per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale. Resta attivo, senza novità, il Patent box.

 

Credito d’imposta investimenti

Una delle principali novità è il nuovo credito d’imposta per l'acquisto di beni strumentali, che ha sostituito super e iperammortamento.

A ben vedere si tratta di tre distinti bonus, tutti e tre applicabili agli investimenti effettuati nel corso del 2020 - dal 1° gennaio al 31 dicembre - ovvero entro il 30 giugno 2021, purché entro la data del 31 dicembre 2020 siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • il relativo ordine risulti accettato dal venditore;
  • e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Un primo credito d’imposta vale per gli investimenti aventi a oggetto beni materiali Industria 4.0 (beni di cui all’allegato A della legge di Bilancio 2017). Due le aliquote agevolative previste: 40% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 20% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

Per gli investimenti aventi a oggetto beni immateriali Industria 4.0 (beni di cui all’allegato B della legge di Bilancio 2017) è previsto invece un credito di imposta del 15% del costo di acquisizione, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro.

E infine, per gli investimenti in beni materiali strumentali generici (non Industria 4.0) è riconosciuto un credito del 6% del costo di acquisizione, entro il limite massimo di 2 milioni di euro. Il beneficio ottenibile, quindi, dipende dal tipo di bene oggetto di investimento e se si superano i massimali previsti

 

Bonus formazione 4.0

Con 1° gennaio 2020, è stata inoltre rinnovata la disciplina del credito d’imposta formazione 4.0.

Sono cambiate le misure e i massimali del bonus. In particolare, per le spese sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, il credito d’imposta è attribuito:

- alle piccole imprese: nella misura del 50% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 300.000 euro;
- alle medie imprese: nella misura del 40% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 250.000 euro;
- alle grandi imprese: nella misura del 30% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 250.000 euro.

Fermi restando i limiti massimi annuali, per tutte le imprese, la misura del bonus aumenta al 60% qualora i destinatari delle attività di formazione ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati (come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 17 ottobre 2017).

Il credito d’imposta spetta per attività di formazione finalizzate all'acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente dell'impresa, delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal “Piano nazionale Impresa 4.0”.

La base di calcolo del beneficio è il costo aziendale del personale dipendente (anche a tempo determinato e compresi gli apprendisti) per il periodo in cui è occupato nelle attività formative agevolabili e non il costo del corso di formazione. Sono ammissibili anche le spese per il personale impegnato come tutor o docente, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

Le attività formative - anche svolte, in tutto o in parte, in modalità “e-learning”, cioè attraverso corsi e lezioni “on line” - possono essere organizzate dall’impresa con proprio personale docente o con personale docente esterno assistito da un “tutor” interno oppure possono essere erogate da soggetti esterni (accreditati per lo svolgimento di tali attività presso la regione o la provincia autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa) o essere commissionate:

  • a università, pubbliche o private, o a strutture a esse collegate, nonché a soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali e a soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alla disciplina europea;
  • a Istituti tecnici superiori (nuovi soggetti ammissibili dal 2020).

 

Ricerca, innovazione e design

Nel 2020, per le attività di ricerca, innovazione e design, le imprese hanno a disposizione quattro specifici crediti d’imposta.

In particolare, per le attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico è riconosciuto un credito di imposta pari al 12% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo di 3 milioni.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o prodotti o processi nuovi o sostanzialmente migliorati è invece previsto un bonus è pari al 6% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro.

Se le attività di innovazione tecnologica sono destinate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta aumenta al 10% delle relative spese ammissibili, sempre nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro.

Per le attività di designi e ideazione estetica, infine, spetta un credito di imposta del 6% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro.

 

Nuova Sabatini

Con il nuovo anno, è cambiata anche l’articolazione dei contributi della Nuova Sabatini, con l’arrivo di due nuovi contributi: uno a sostegno degli investimenti innovativi realizzati nelle regioni del Sud e l’altro per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale.

Nello specifico, dal 1° gennaio 2020, è previsto:
- un contributo del 2,75% per investimenti ordinari in beni ad uso produttivo, correlati all’attività di impresa;
- un contributo del 3,575% per investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura (Investimenti in tecnologie 4.0);
- un contributo del 3,575% per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi;
- un contributo del 5,5% per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti in tecnologie Industria 4.0 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Nessuna novità invece per quanto riguarda il funzionamento della misura. All’intervento agevolativo possono quindi accedere le PMI (anche estere, di tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative) a fronte di finanziamenti, deliberati da parte di banche e intermediari finanziari aderenti alla misura:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

 

Patent box

L’unico incentivo a restare invariato è il Patent box, il regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall'utilizzo di opere dell'ingegno, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Possono avvalersi dell’agevolazione i soggetti titolari di reddito di impresa, fra cui ditte individuali, società di persone e capitali, enti pubblici e privati commerciali. Non è rilevante la dimensione e la forma giuridica dell’azienda. Sono invece esclusi i lavoratori autonomi, i soggetti che determinano il reddito secondo criteri forfettari, le società in amministrazione straordinaria, in liquidazione e fallite.

 

SPORTELLO FINANZA AGEVOLATA

Ricordiamo alle aziende associate che all’interno dell’Associazione è attivo uno sportello di informazione e consulenza su bandi, avvisi e strumenti di agevolazione per le pmi.

Per concordare un primo appuntamento telefonico con il nostro collaboratore esperto di finanza agevolata vi invitiamo a contattare i nostri Uffici nella persona della dottoressa Francesca Puddu chiamando il numero 0784-233314 o scrivendo una email a f.puddu@assindnu.it 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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