I leader di Confindustria nazionale e regionale presenti nei principali tavoli istituzionali

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La presenza e il contributo dei principali esponenti di Confindustria nei tavoli della politica nazionale e regionale confermano il ruolo dell'Associazione nella difesa dei diritti delle imprese e l'impegno per la crescita e lo sviluppo del mercato.

Emma Marcegaglia, presidente nazionale di Confindustria, in occasione del seminario del Centro studi di Confindustria, tenutosi sabato scorso a Milano, è stata un punto di riferimento importante nel confronto sulla riforma del mercato del lavoro, che rappresenta in questo momento uno dei principali nodi da sciogliere nella trattativa tra governo e parti sociali e che ha catalizzato l'attenzione della politica nazionale.

Mentre Massimo Putzu, presidente di Confindustria regionale, è intervenuto venerdì all'assemblea degli Stati Generali sulla vertenza Sardegna, che si è tenuta nell'aula del Consiglio regionale a Cagliari, evidenziando la necessità di rilanciare l'industria in Sardegna e salvaguardare le imprese che stanno affrontando la crisi con grandi sacrifici.

La presidente Marcegaglia, nel suo ultimo discorso da leader degli industriali italiani, a fianco del presidente del Consiglio Mario Monti, del ministro del Lavoro Elsa Forneo e dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, dopo aver sollecitato una riforma fiscale che faccia calare le tasse su imprese e lavoratori, con più liberalizzazioni e privatizzazioni, una spending review per ridurre la spesa pubblica, si è soffermata sulla riforma del mercato del lavoro, che rappresenta il vero segnale di cambiamento del nostro Paese. "Per questo - ha detto la Marcegaglia - se la riforma del mercato del lavoro sarà un compromesso al ribasso, meglio non farla, o per lo meno non avrà la firma di Confindustria. Siamo invece pronti a firmare con entusiasmo se ci sarà una vera riforma". Ma c'è un altro aspetto che la Marcegaglia sottolinea: "abbiamo cercato di realizzare un cambio di mentalità. Non chiediamo più sussidi per le imprese, ma abbiamo deciso di essere la voce di chi lavora sul mercato e si batte per la sua difesa, nel principio della legalità».

Anche i toni del presidente di Confindustria Sardegna, sono improntati alla massima collaborazione con il governo regionale, "a patto però – dice Massimo Putzu – che non si affronti il problema delle imprese sarde solo come un'emergenza, con la continua chiusura di tante aziende e la gestione di vertenze infinite". Secondo Confindustria  è necessario invece definire una politica strategica che sia in grado di costituire una solida alternativa al tessuto imprenditoriale nato con l'intervento straordinario per il Mezzogiorno. Ciò non significa disconoscere gli sforzi che sono stati fatti in tutti questi anni e che si stanno ancora facendo, alcuni dei quali stanno dando frutti a dir poco insperati, quanto piuttosto capire se si crede ancora in un futuro dell'industria in Sardegna. In particolare il presidente Putzu si sofferma sul ruolo dell'industria manifatturiera che è stata rivalutata da molte altre nazioni in quanto rappresenta il principale motore della crescita perché genera maggiore produttività, crea posti di lavoro qualificati, stimola la ricerca e contribuisce alle esportazioni.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Massimo Mereu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: m.mereu@assindnu.it

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