L'area industriale di Ottana-Bolotana al centro di MOSAICO Nuoro di venerdì 22 gennaio

L'area industriale di Ottana-Bolotana al centro del convegno MOSAICO a Nuoro che si è svolto venerdì 22 gennaio nella sala convegni della nostra Associazione. «I prossimi giorni saranno strategici per il sito industriale. Molto dipenderà dalle scelte che la politica avrà la capacità di fare. Non possiamo soltanto rincorrere le emergenze. Occorre avere una politica industriale di ampio respiro. Nel sito di Ottana per esempio operano multinazionali del calibro di Indorama, che è leader nel mercato del Pet, non possiamo lasciarcela sfuggire. Non possiamo perdere questa oppportunità ma dobbiamo mettere in campo il massimo impegno al fine di risolvere in modo positivo tre temi strategici».

L'area industriale di Ottana-Bolotana e tre temi strategici per il rilancio dell'area

LA CENTRALE E’ STRATEGICA «Se nei prossimi giorni non arrivano buone notizie per la centrale elettrica di Ottana e se gli impianti si fermassero in via definitiva - ha sottolineato il presidente Roberto Bornioli - l’intera area industriale risulterebbe fortemente compromessa. Dalla centrale elettrica infatti dipendono: 1) il riavvio della produzione di PET di Ottana Polimeri; 2) alcune aziende come Corstyrene che si servono del vapore prodotto dalla centrale; 3) la tenuta del Consorzio industriale con effetti a catena sulle altre aziende del sito. La fermata definitiva della centrale innescherebbe un inevitabile effetto domino. La ripartenza della centrale elettrica di Ottana è fondamentale per la tenuta e il rilancio dell’intera area di Ottana-Bolotana. In questo momento è dunque prioritario e urgente il massimo impegno politico per risolvere la vertenza della centrale elettrica. Occorre mettere in campo un forte pressing sul Governo e lavorare al fine di riaprire un Tavolo nazionale ad hoc sull’area di Ottana come in passato».

INVESTIMENTI IN CAMPO «Nel sito ci sono importanti progetti di investimento aziendali, alcuni già avviati, altri potenziali, per un valore complessivo di circa 190 milioni di euro. C’è l’avvio della filiera della gomma a Ottana-Bolotana con un investimento di oltre 30 milioni di euro; c’è un progetto di investimento per la realizzazione di un centro per il recupero della plastica. Inoltre, tra fondi regionali e statali ci sono venti milioni di euro per le infrastrutture (rete elettrica, viabilità, banda larga, depurazione, impianti di illuminazione). Se la centrale riparte il sito può rilanciarsi con nuovi investimenti e nuova occupazione».

TRE QUESTIONI CHIAVE STRETTAMENTE CONNESSE «Attorno al rilancio dell’area di Ottana ruotano tre iniziative strategiche strettamente collegate tra loro e sulle quali è fondamentale il massimo livello di attenzione da parte della Regione. 1) il riavvio della centrale elettrica: dopo la scadenza del regime di essenzialità a dicembre 2015, oggi la centrale è ferma. L’azienda ha proposto il servizio di riaccensione per riattivare la rete elettrica regionale in caso di black-out. Ci sono verifiche tecniche in corso ma la vertenza è anche politica. 2) La seconda iniziativa riguarda la realizzazione di un centro di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL) a Oristano. L’iniziativa è di una joint venture internazionale e il progetto è propedeutico alla conversione della centrale in un impianto a gas più piccolo da 30 MW. Così si garantisce la produzione di energia a prezzi di mercato e la produzione di vapore e altre utilities per Ottana Polimeri e le altre aziende. Il progetto è in attesa delle autorizzazione da giugno 2015. Tra la realizzazione del centro di stoccaggio a Oristano e la conversione a gas della centrale si prevede un investimento di 100 milioni di euro. 3) La terza iniziativa riguarda il riavvio della filiera del PET per Ottana Polimeri ferma da oltre un anno con i lavoratori in cig. L’azienda sta lavorando per acquisire l’impianto Eni-Versalis di Sarroch (fermo da un anno) e riavviare la produzione di paraxilene, materia prima per il PET. Su questa partita si è in attesa di una risposta da parte di Eni-Versalis».

CHE FARE PER L’AREA DI OTTANA-BOLOTANA «1) è urgente - ha sottolineato il presidente Bornioli - risolvere la vertenza della centrale elettrica di Ottana; 2) Occorre mettere in campo un forte pressing sul Governo per l’attivazione di un Tavolo nazionale ad hoc sull’area industriale di Ottana, come in passato; 3) Serve un nuovo Patto per il territorio sui tre temi strategici (riavvio della centrale, riconversione a gas degli impianti, riavvio della produzione di pet); 4) Occorre accelerare l’iter delle autorizzazioni in corso».

 

Le testimonianze aziendali

«Attualmente la situazione dell'area industriale di Ottana-Bolotana è vista con molta preoccupazione - ha spiegato Roberto Pintus della Corstyrene italie, azienda con 20 dipendenti insediata nell'area industriale di Ottana dal 2011. la nostra azienda - ha continuato Pintus - produce blocchi in polistirene espanso sinterizzato (polistirolo) e siamo specializzati in sistemi per la protezione dal fuoco e per quanto riguarda l’acustica. Per il nostro ciclo produttivo è fondamentale il vapore della centrale di Ottana. È per noi fondamentale, senza il vapore non possiamo andare avanti. E’ stata proprio la vicinanza ad Ottana e alla centrale termica la scelta per il nostro insediamento in Sardegna. In questo momento noi stiamo producendo il vapore mediante un impianto che è nato per sopperire le eventuali fermate della centrale di Ottana, ovviamente è un impianto sottodimensionato. Con la fermata definitiva ci troveremo in grossa difficoltà perché salirebbero enormemente i costi di produzione e non saremo più competitivi sul mercato. Noi, quindi, speriamo fortemente in una ripresa della Centrale di Ottana, per il nostro futuro ma anche per il futuro di tutta l’area industriale».

«La scelta di Ottana nasce perché la nostra iniziativa prevede il recupero di plastiche che oggi la Regione Sardegna non riesce a raccogliere. Si integra quindi in un sistema di raccolta e selezione di rifiuti industriali. Nel processo di riciclo, avere un partner come Ottana Polimeri, per noi è fondamentale - ha sottolineato Maurizio Lombardi della WD Green Sardinia, l'azienda che ha in programma un ampio progetto di investimento nell'area industriale di Ottana. L’aspetto importante che evidenziava anche il collega di Corstyrene è la presenza di utilities ed energia presenti nel sito industriale, questi elementi ci hanno importato ad investire all’interno dell’area di Ottana. L’investimento della prima fase è di 7 milioni di euro (interamente finanziati da noi soci) con un tempo di realizzazione ed avviamento dell’impianto di circa 8 mesi dalle autorizzazioni. L’occupazione prevista è di circa 25 addetti nel primo step fino a raggiungere i 45 addetti nel secondo step». «Tra le criticita’ principali riscontrate: 1) mancanza di programmabilita’ sull’iniziativa; 2) Iter autorizzativi Regionali con tempistiche lunghe e non definibili); 3) necessita’ di certezze sulle filiere industriali interne per il riciclo delle plastiche. Evidenziamo in particolare i problemi legati al riavvio delle attività industriali di Ottana Polimeri. Inoltre per noi è indispensabile avere certezze sulla fornitura di Utilities ed Energia Elettrica da parte di Ottana Energia. Terzo punto, è fondamentale il ruolo del Consorzio sia nella garanzia della gestione dei servizi comuni sia nella funzione fondamentale di ‘INCUBATORE IMPRESE’ per nuove iniziative da calare sul sito)».

 

Le risposte della Regione

«Sto seguendo da mesi le questioni che riguardano le problematiche dell’area del Nuorese - ha sottolineato il Capo di Gabinetto Filippo Spanu - «Abbiamo visto – citate dal presidente Bornioli e dagli imprenditori – che nell’area ci sono numerose problematiche, riguardanti soprattutto le procedure ambientali e l’energia. Se questa partita fosse stata in qualche modo delegata ad un unico assessorato sarebbe stato un segnale non giusto. Questo insieme di problematiche vanno affrontate e portate a casa mediante un lavoro articolato e di gruppo ed è proprio con questo spirito che lavoriamo. Per quanto riguarda Ottana ci troviamo di fronte ad una problematica nazionale. Abbiamo bisogno di risposte da Terna, abbiamo bisogno di confrontarci con Terna e con Eni. Molte di queste cose devono essere sostenute dal Governo. Pigliaru è stato ultimamente anche a Roma, a Tavoli specifici trattando specificamente la questione dell’energia e la connessione con l’ENI. A giorni faremo un ragionamento comune sul Piano Energetico e questa sarà una delle cose che farà uscire dalla straordinarietà questi processi e li riporterà all’ordinarietà».

«Quindi tutti gli argomenti sono all’attenzione del Governo e della Regione - ha continuato Spanu - ci sono dei ritardi nel ricevere risposte (noi Regione per primi) ma la questione per noi è politica. Gianluca Serra, Consulente della Regione, mi diceva che con l’esaurimento del sistema dell’essenzialità noi passiamo da una situazione dove tecnicamente venivano riconosciute certe funzioni alla Centrale di Ottana, adesso si pone un problema di tamponamento e sviluppo territoriale. Perciò è una questione politica che da parte nostra dobbiamo gestire politicamente. Noi chiediamo un sostegno a Terna perché dietro ci sono dei progetti seri e credibili».

«I prossimi appuntamenti, che come Regione manteniamo - ha continuato Spanu - saranno: 1) confronto con Terna, 2) confronto con il governo, 3) confronto con ENI. Inoltre ci occuperemo anche della competitività del sistema Ottana, lavorando per una maggiore snellezza delle procedure amministrative. Inoltre sui vincoli ambientali, io mi rendo immediatamente disponibile a prendere in mano la situazione, vedere assieme ai colleghi dell’assessorato all’ambiente dove sono le criticità e affrontare assieme lo sviluppo del Nuorese anche in questo senso».

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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