Sfridi di Orosei: al seminario di domani il punto su un comparto strategico

«Quella di domani è un'iniziativa importante per fare il punto sul ruolo strategico che il distretto del marmo svolge nella nostra provincia». Così il presidente Bornioli in merito al seminario sugli sfridi in programma domani alle 9.30 nella sede dell'Associazione a Nuoro.

La nostra Associazione ha chiesto da tempo l'estensione degli interventi anche ai Comuni di Orosei e Irgoli, in cui operano in modo integrato le imprese del settore lapideo ma anche altre attività produttive, come il turismo e l'agroalimentare.

Stiamo parlando di un fiore all'occhiello di tutta la Sardegna. Il Distretto del marmo di Orosei possiede una serie di punti di forza che rendono quest'area produttiva unica in Sardegna: ottima qualità delle produzioni, riserve minerarie pressoché illimitate, forte propensione all'innovazione tecnologica ed elevata vocazione all'export (più dell'80% delle produzioni sono destinate ai mercati in Cina, India, Medio Oriente e Russia). Il tutto è accompagnato da un patrimonio di professionalità e competenze, costruito in 40 anni di attività, che accomuna imprenditori, tecnici e lavoratori. Imprenditori che sono arrivati alla terza generazione, e lavoratori che in alcuni casi sono diventati a loro volta imprenditori. I numeri confermano l'importanza del Distretto del Marmo di Orosei che, con 15 cave attive, 22 società, 11 stabilimenti, un laboratorio artigianale e 2 impianti per la produzione di granulati per l'edilizia e le costruzioni stradali, dà lavoro a 800 addetti e fattura 60 milioni di euro all'anno.

Le potenzialità del settore sono enormi, data la capacità maturata nel tempo non solo di estrarre il marmo, vendendo i blocchi di cava, ma anche di trasformarlo per ottenere lastre, pavimentazioni, oggetti d'arte e di design. Certo, la difficile congiuntura economica e la spietata concorrenza globale pesano sul settore dei lavorati, oggi in forte difficoltà. È per questo che occorre sostenere e incentivare il settore anche attraverso le opportunità che potrebbero derivare dal recupero degli sfridi.

Alla difficile congiuntura economica, si aggiungono problemi strutturali e carenze infrastrutturali irrisolti da tempo. Basti pensare alla realizzazione della "strada delle cave" attesa da decenni, ai costi elevati di energia e trasporti, all'assenza di un Piano Regionale delle Attività Estrattive (P.R.A.E.) e all'approvazione di una nuova legge regionale sulle cave in sostituzione di quella ormai superata del 1989.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

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