Squinzi: rimettere le imprese al centro dell'agenda del Paese

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Da meno burocrazia a più infrastrutture, da una riduzione della pressione fiscale a una politica economica che metta al centro le imprese: queste le priorità del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in vista delle elezioni di febbraio. In agenda anche la riforma dell'articolo V della Costituzione per un «decentramento responsabile».

Confindustria sta preparando un documento di proposte per rimettere in modo il Paese. Crescita e posti di lavoro sono gli obiettivi del documento, con tre priorità: Pil al 2%; manifatturiero che passa dal 16% del Pil, com'è oggi, al 20%, debito pubblico sotto soglia del 100% nei cinque anni della legislatura. Per ogni misura, a riprova che il documento non è un libro dei sogni, saranno quantificati i costi, i benefici in termini di Pil e altri fattori, quali la copertura finanziaria.

Tra le priorità indicate dal presidente Squinzi la necessità di «rimettere l'industria al centro dell'agenda del Paese. Le imprese sono il vero motore in grado di costruire lavoro, progresso e sviluppo». Per restituire competitività alle imprese, «sono essenziali profonde riforme strutturali» che portino a una progressiva riduzione delle tasse e a uno snellimento delle procedure amministrative. «Bisogna sfrondare e semplificare le migliaia di regole, spesso contraddittorie e incoerenti, e liberare le imprese dal costo e dagli oneri che la loro applicazione crea». Leggi l'articolo che pubblichiamo in allegato.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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