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Le imprese insieme per "un Patto per l'Italia e l'Europa"
- Mercoledì, 01 Agosto 2012 17:48
Rilanciare il nostro Paese in una prospettiva europea. E’ il messaggio chiave che sottende al vero e proprio Manifesto programmatico in 10 punti (che si allega) redatto e sottoscritto dalle organizzazioni per le imprese, che Confindustria ha presentato insieme a ABI, ANIA, Alleanza delle Cooperative e Rete Imprese Italia.
Secondo il presidente Squinzi si tratta di una serie di proposte rivolte alle istituzioni politiche, italiane e comunitarie, per un'azione tempestiva e determinata a difesa dell'Europa e dell'euro: l'Italia e l'Europa stanno infatti affrontando, a dispetto di fondamentali economici che restano solidi, una situazione di crisi che mette in pericolo l'intera area dell'euro.
Per superare questa situazione di difficoltà e assicurare a tutti un futuro di benessere e progresso, è necessario un impegno comune per riaffermare l'irreversibilità dell'euro, rilanciare la crescita in Italia e in Europa e rafforzare ancor di più la credibilità del nostro Paese. In particolare, a livello europeo - precisa Squinzi - va definita e attuata una strategia di riforme finalizzata a raggiungere progressivamente una vera Unione politica e fiscale, ad attivare nel tempo più breve possibile lo scudo anti spread, a creare le condizioni per un migliore andamento del credito all'economia.
In Italia va proseguita l'azione avviata negli ultimi mesi adottando ulteriori riforme strutturali in grado di consolidare la credibilità del Paese e favorire la ripresa della competitività. La politica deve assumersi la responsabilità di perseguire tre obiettivi fondamentali: risanamento, ridefinizione del ruolo dello Stato e crescita.
In particolare, abbandonando definitivamente tutte le ipotesi di ulteriori incrementi di pressione fiscale, occorre proseguire sulla strada del rigore. Va ribadito l'impegno a conseguire i saldi di finanza pubblica previsti e concordati con l'Europa, va resa strutturale la spending review e va definito un piano di dismissione e valorizzazione di asset pubblici.
Perché il nostro paese torni a crescere è indispensabile favorire la ricerca, aumentare la produttività, ridurre il cuneo fiscale e contributivo e collegare strutturalmente incrementi retributivi e di produttività.
Infine va creato un ambiente favorevole alle imprese rimuovendo i fattori che frenano la concorrenza e semplificando i rapporti tra imprese e PA. Vanno eliminati i vincoli agli investimenti privati e va definita una politica industriale e infrastrutturale chiara e coerente con gli obiettivi concordati in ambito comunitario: «sono convinto - conclude il presidente di Confindustria - che con le azioni concrete indicate nelle "Proposte delle imprese", puntando sull'Europa e sull'euro e rilanciando la crescita in Italia, si possa finalmente superare l'attuale crisi».
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