Le imprese insieme per "un Patto per l'Italia e l'Europa"

patto italia

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A Roma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, insieme ai rappresentanti dell'ABI, dell'ANIA, dell'Alleanza delle Cooperative e della Rete Imprese Italia, ha presentato alla stampa l'iniziativa "Le imprese per un patto per l'Italia, l'Europa, l'euro. Appello al Governo, e ai partiti".

Rilanciare il nostro Paese in una prospettiva europea. E’ il messaggio chiave che sottende al vero e proprio Manifesto programmatico in 10 punti (che si allega) redatto e sottoscritto dalle organizzazioni per le imprese, che Confindustria  ha  presentato insieme  a  ABI, ANIA, Alleanza delle Cooperative  e  Rete  Imprese  Italia.

Secondo il presidente Squinzi si tratta di una serie di proposte rivolte alle istituzioni politiche, italiane e  comunitarie, per un'azione tempestiva e determinata a difesa dell'Europa e dell'euro: l'Italia  e l'Europa stanno infatti affrontando, a dispetto di fondamentali economici che restano solidi, una situazione di crisi che mette in pericolo l'intera area dell'euro.

Per superare questa situazione di difficoltà e assicurare a tutti un futuro di benessere e progresso, è necessario un impegno comune per riaffermare l'irreversibilità  dell'euro, rilanciare la crescita in Italia e in Europa e rafforzare ancor di più la credibilità del nostro Paese. In particolare, a livello europeo - precisa Squinzi - va  definita  e  attuata una strategia di riforme finalizzata a raggiungere  progressivamente  una  vera  Unione  politica  e  fiscale, ad attivare  nel  tempo  più breve possibile lo scudo anti spread, a creare le condizioni per un migliore andamento del credito all'economia.

In  Italia  va  proseguita  l'azione  avviata  negli  ultimi mesi adottando ulteriori  riforme  strutturali  in grado di consolidare la credibilità del Paese e favorire la ripresa della competitività. La  politica  deve  assumersi la responsabilità di perseguire tre obiettivi fondamentali: risanamento, ridefinizione del ruolo dello Stato e crescita.

In  particolare, abbandonando definitivamente tutte le ipotesi di ulteriori incrementi di pressione  fiscale,  occorre  proseguire  sulla  strada del rigore.  Va  ribadito  l'impegno a conseguire i saldi di finanza pubblica previsti  e concordati con l'Europa, va resa strutturale la spending review e va definito un piano di dismissione e valorizzazione di asset pubblici.

Perché  il  nostro  paese  torni  a  crescere  è indispensabile favorire la ricerca, aumentare la produttività, ridurre il cuneo fiscale e contributivo e collegare strutturalmente incrementi retributivi e di produttività.

Infine  va creato un ambiente favorevole alle imprese rimuovendo i fattori che  frenano   la concorrenza e  semplificando i rapporti tra imprese e PA. Vanno  eliminati  i  vincoli  agli  investimenti  privati e va definita una politica industriale e infrastrutturale chiara e coerente con gli obiettivi concordati in ambito comunitario: «sono  convinto  - conclude il presidente di Confindustria - che  con  le  azioni concrete indicate nelle "Proposte delle imprese", puntando  sull'Europa  e  sull'euro  e rilanciando la crescita in Italia, si possa finalmente superare l'attuale crisi».

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Massimo Mereu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: m.mereu@assindnu.it

 

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