INCENTIVI | Decontribuzione Sud estesa al 2023

Con il messaggio 4593/22 diffuso il 21 dicembre, l’Inps, prendendo atto della decisione della Commissione europea del 6 dicembre scorso, comunica l’avvenuta estensione per ulteriori 12 mesi, della durata dell’esonero contributivo per sostenere le imprese dell’Italia Meridionale. Si tratta di una decontribuzione generalizzata che riguarda sia rapporti in essere, sia le nuove assunzioni.

La misura dello sgravio contributivo (esclusi i premi Inail), previsto sino alla fine del 2029, è così differenziata: 30% sino al 31 dicembre 2025; 20% per il biennio 2026-2027; 10% per gli ultimi 2 anni.

Con riferimento ai singoli lavoratori non è previsto alcun massimale retributivo e ciò rende rilevante l’esonero per i lavoratori che percepiscono retribuzioni medio-alte. Sono agevolati i rapporti di lavoro subordinato, a prescindere dalla tipologia. Pur in presenza di un abbattimento della contribuzione complessiva, i lavoratori non perdono nulla dal punto di vista pensionistico in quanto della differenza si fa carico lo Stato.

L’agevolazione, al momento valida sino al 31 dicembre 2023, è riconosciuta a tutti i datori di lavoro con esclusione di quelli operanti nei settori finanziario, agricolo e domestico. Per poterne fruire, i dipendenti devono operare presso un’unità operativa ubicata in una delle seguenti regioni; Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per questo tipo di sgravio, è necessario rispettare le disposizioni di cui all’articolo 1, commi 1175 e 1176, della legge 296/06. Questo significa che i datori devono possedere il Durc e non avere violato norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro. In aggiunta, l’azienda beneficiaria deve rispettare gli obblighi di legge in materia e non contravvenire alle previsioni degli accordi e dei contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Nel messaggio l’Inps ricorda che i massimali di erogazione sono stati elevati a 2 milioni per le imprese diverse da quelle operanti nei settori della pesca e dell’acquacoltura; per quest’ultime, invece, il tetto è fissato in 300mila euro. I nuovi massimali valgono anche per gli aiuti concessi nell’ambito della precedente versione del Temporary Crisis Framework. I datori che svolgono attività che interessa i due ambiti sono tenuti al rispetto di ogni singolo limite nel complessivo tetto dei 2 milioni, che non può mai essere superato.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Direzione - Luigi Ledda
Telefono: 0784 233313
Fax: 0784 233301
E-mail: l.ledda@assindnu.it

Modifica Visualizzazione: Mobile Version | Standard Version