Meloni: progetto Gennargentu che coniughi ambiente, turismo e produzioni locali

Non vogliamo restaurare il parco del Gennargentu ma da imprenditori innamorati del nostro territorio proponiamo - partendo da un ambiente unico nel Mediterraneo - un modello in grado di promuovere in tutto il mondo le nostre eccellenze enogastronomiche, e artigianali attraverso un marchio territoriale unico.

Così il presidente della sezione Turismo, Massimiliano Meloni richiama la necessità di un progetto per il Gennargentu che punti alla valorizzazione dell'ambiente in un'ottica produttiva: «E non è vero che guardiamo indietro - spiega Meloni - la nostra è un'idea diversa da quella del passato: non vogliamo un parco di vincoli ma pensiamo a un'area protetta che consenta di coniugare la tutela e la valorizzazione della natura allo sviluppo di attività produttive, soprattutto nel settore dell'agroalimentare, dell'artigianato tipico e del turismo ambientale».

«Una formula che – senza vincoli – permetta alla montagna di farsi il motore di sviluppo dell'economia, basata su produzioni locali di qualità. Una formula da condividere con le popolazioni locali mantenendo intatta la potestà dei Comuni. Pensiamo a un modello di sviluppo turistico basato sul binomio cultura-ambiente, in grado di attrarre finanziamenti per i centri storici e dare parziali risposte anche all'edilizia, settore in piena crisi».

L'idea – da condividere e costruire dal basso sulla scia di quanto sta avvenendo in altri territori come per esempio Dorgali che ha chiesto l'istituzione dell'area marina protetta – potrebbe funzionare come vero attrattore turistico della Sardegna centrale consentendo così l'allungamento della stagione turistica e promuovendo una maggiore integrazione mare-montagna.

Questo modello di sviluppo ambientale – su cui fondare la costituzione di un marchio d'area – rappresenta il modo migliore per promuovere il valore di una natura sapientemente preservata, rendendola accessibile ai tanti che ne sono attratti, e per adottare una strategia di crescita economica che sappia tramutare il patrimonio naturale e paesaggistico in un'occasione di sviluppo coerente e duraturo per le popolazioni locali, invertendo l'attuale tendenza al degrado socio-economico.

Confindustria denuncia da due anni lo stato comatoso delle zone interne che negli 5 anni hanno perso 6mila abitanti (un intero paese). I dati sono da brivido: 20% di disoccupazione, 40% di disoccupazione giovanile, 15% di dispersione scolastica, 7.000 € di reddito annuo medio pro-capite (inferiore alla media provinciale e nazionale). A partire da questo, in più di un'occasione (con interventi sulla stampa, assemblee e incontri) abbiamo proposto un'idea di sviluppo turistico-ambientale che attraverso la massima condivisione della popolazione locale sia capace di capitalizzare al massimo il nostro patrimonio ambientale e in base al quale la natura, sapientemente tutelata, ottenga un riconoscimento nazionale e internazionale.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
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