Mastio: pagare subito quanto dovuto per i lavori appaltati e conclusi

Il pagamento da parte della PA di una parte dei lavori appaltati e conclusi dalle imprese edili resta per ora soltanto un proclama. Così il presidente degli Edili della Confindustria nuorese, Peppino Mastio, chiede di accelerare l'iter dei pagamenti per dare una boccata d'ossigeno all'edilizia al collasso.

In Sardegna ammonta a 360 milioni di euro il debito complessivo che la PA deve alle imprese edili per le loro opere e servizi prestati al 31 Dicembre 2012. Il 70% di questa somma è dovuto dagli enti locali, in particolare province e comuni, senza contare i debiti che la P.A. sta accumulando nel 2013. Dopo tre mesi dall'annuncio del superamento del patto di stabilità, la situazione non è affatto migliorata ed anzi i segnali negativi crescono in modo drammatico. Nella sola provincia di Nuoro le imprese edili attendono di incassare milioni di euro dalla Pubblica Amministrazione (in buona parte Comuni ed enti intermedi) bloccati dal patto di Stabilità e dalla burocrazia.

Inoltre, nel caso di aggiudicazione dei (pochi) lavori appaltati, spesso non vengono firmati i contratti. La ragione è data dall'incertezza nel trasferimento delle risorse necessarie al pagamento dei lavori. Un'incertezza che gli enti appaltanti devono subire da parte della Regione e che ribaltano sulle imprese.

È inutile dare il via libera al pagamento di quanto dovuto ed appaltare nuovi lavori se non si entra nella disponibilità dei fondi necessari. Su questo tema la Regione esprime un silenzio assordante, nonostante i proclami.

È opportuno ricordare che dal 1 Gennaio 2013, i lavori e le forniture devono essere pagati entro 30 giorni.

Per l'ennesima volta si ripresenta il problema dei tempi burocratici, della scarsa efficienza nelle procedure di trasferimento dei fondi, e di una ancor più odiosa ipotesi: si tratta di una incapacità tecnico-amministrativa oppure di strategia consapevole da parte dello Stato per ritardare ulteriormente il pagamento dei debiti? 

La certezza è invece un'altra: si ingrossa il numero di aziende edili chiuse e di disoccupati mentre la P.A. che deve pagare le aziende non riduce né personale né uffici.

Come abbiamo già evidenziato in altre occasioni, i motivi di questa situazione sono diversi: i ritardi nei pagamenti dei lavori da parte della P.A. si assommano alla crisi generale, al patto di Stabilità, alla burocrazia vischiosa e paralizzante ed alla crescente difficoltà di accesso al credito. L'edilizia è il settore economico che ha subito le perdite maggiori di occupati. Negli ultimi 5 anni In Sardegna hanno perso il posto 22.600 addetti. In provincia di Nuoro e Ogliastra gli iscritti alle Casse Edili sono diminuiti del 50%.

Le casse dei comuni sardi contengono 641 milioni di Euro da investire per infrastrutture ma sono bloccati dal patto di Stabilità e dalla burocrazia. Quasi la metà di questa cifra accumulata negli ultimi 5 anni poteva essere utilizzata per pagare i lavori svolti dalle imprese.

Riteniamo che una tale situazione renda poco efficaci le agevolazioni e gli sgravi per le nuove assunzioni. La mancanza di liquidità, la conseguente e insopportabile pressione del sistema creditizio e la conseguente impossibilità nell'ottenere il DURC.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Marco Denti
Telefono: 0784 233315
Fax: 0784 233301
E-mail: m.denti@assindnu.it

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