CENTRO STUDI Salari e produttività del lavoro nel manifatturiero italiano

Aumenti salariali al di sopra dei guadagni di produttività per periodi prolungati di tempo implicano una perdita di competitività di costo (misurata da un innalzamento del costo del lavoro per unità di prodotto, CLUP) e/o un assottigliamento della redditività delle imprese e della remunerazione del capitale, con conseguente impatto negativo sulla dinamica degli investimenti e quindi sulla crescita nel lungo periodo. Queste considerazioni sono a maggior ragione valide per il settore manifatturiero, che è più esposto alla concorrenza internazionale e dove l’accumulazione di capitale è essenziale per la qualità dei prodotti e per la competitività. Così il Centro Studi Confindustria che in una nota del 10 giugno 2023 ha messo a confronto i dati dei salari con la crescita della produttività in Italia a confronto con gli altri Paesi europei. Leggi QUI la nota integrale.

 

Tra il 2000 e il 2020 nel manifatturiero italiano i salari reali sono cresciuti del 24,3%, pressoché in linea con la variazione cumulata della produttività del lavoro (22,6%). 

 La crescita dei salari reali è stata simile a quella registrata in Francia e superiore a quella di Germania e Spagna. Ma in questi paesi la produttività del lavoro è cresciuta ben più che in Italia (il doppio in Germania). Ciò implica una netta perdita di competitività per il nostro
manifatturiero.
 La debole dinamica comparata della produttività, a fronte di guadagni salariali in linea o talvolta più ampi che altrove, ha comportato l’erosione della quota di valore aggiunto che va a remunerazione del capitale. Il rapporto tra Margine Operativo Lordo (MOL) e valore aggiunto nel manifatturiero italiano partiva nel 2000 sopra quello medio nell’Eurozona, ma dal 2004 è stabilmente sotto, con un divario pari a 3,6 punti nel 2020.
 Nel biennio 2021-2022 l’aumento dei prezzi ha eroso i salari reali mentre la produttività ha sostanzialmente tenuto. Nei prossimi anni i salari sono previsti recuperare potere di acquisto in virtù del meccanismo contrattuale che spalma su più anni gli effetti di fiammate inflazionistiche.
 Nello stesso periodo, la distanza tra redditività nel manifatturiero italiano e la media europea si è ampliata. I margini di profitto nel manifatturiero sono cresciuti nel 2021 e anche nel 2022, mentre in Italia hanno registrato una contrazione nel 2022, misurata sia in termini di quota profitti (-3,4 punti il rapporto tra MOL e valore aggiunto), sia in termini reali (-9,2% il MOL reale) sia in termini unitari (-3,7 punti il MOL in rapporto al valore aggiunto reale).

 

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