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Con l'IMU a rischio l'attività di molti operatori turistici
- Domenica, 20 Maggio 2012 11:11
Massimiliano Meloni, Presidente della sezione turismo della nostra Associazione, è intervenuto sulla stampa locale evidenziando la forte preoccupazione degli imprenditori turistici per questa nuova tassa che va ad aggiungersi alla situazione di difficoltà e malessere che il settore sta vivendo.
La situazione del turismo in Sardegna - si legge nella nota - è passata dal declino all'emergenza. Il calo di presenze riguarda le zone costiere e quelle interne dove il crollo arriva in certi casi al 43%. Le cause sono note: crisi internazionale, caro traghetti, mancanza di programmazione.
Questa situazione si inquadra in una più generale e drammatica crisi dove il clima intorno alle piccole e medie imprese è pesante, al pari del peso fiscale. Si registra anche un aumento di controlli, ispezioni, verifiche. Una continua pressione fiscale, tributaria e burocratica che diventa anche psicologica per le imprese turistiche, ormai sfinite dalla crisi e da una concorrenza internazionale (che può contare su costi del lavoro e condizioni fiscali più favorevoli) e che non fruisce di servizi pubblici e strumenti capaci di sostenere queste imprese con l'occupazione, la ricchezza e l'indotto generati.
In questa situazione, lo Stato e la Regione non erogano servizi tali da renderci competitivi sui mercati e operano con una burocrazia asfissiante. Con un tale scenario riteniamo che il turismo alberghiero in Sardegna sia destinato ridimensionarsi notevolmente nel giro di pochi anni.
Come se non bastasse a tutto questo si è aggiunta l'IMU, una tassa che dalle prime simulazioni può incidere fino a circa € 500 a camera. Un albergo di medie dimensioni dovrebbe pagare circa € 50.000 all'anno, pari a circa il 10% del fatturato medio annuo. Un'incidenza che in molti casi supera il valore dei mutui bancari accesi per costruire e attivare la struttura ricettiva. E' una situazione paradossale e assolutamente priva di ogni ragionevolezza.
Resta soprattutto l'incertezza sui tempi, e sull'ammontare di questa tassa che impatta anche sulle scelte di investimento.
L'IMU è quindi l'ultima di una serie di storture. Gli interventi da fare sono tanti. Tra questi è necessario uno strumento che riduca il costo del lavoro e permetta contratti commisurati all'effettivo periodo di attività delle strutture ricettive, senza obbligare ad assumere personale – ad esempio – per sei mesi mentre l'attività è limitata a due/tre mesi estivi. Ormai la stagione 2012 è da considerarsi compromessa e difficilmente si potrà intervenire. Ora è già tempo di correre ai ripari per la stagione 2013, perché serve una vera programmazione a medio termine e non interventi spot di breve durata ed efficacia.
Chiediamo ai nostri rappresentanti politici - conclude Meloni - che intervengano su questi argomenti ed in particolare sull' IMU: è importante ed essenziale che gli amministratori locali provvedano ad applicare delle tariffe eque e ragionevoli. Altrimenti gli unici numeri in crescita saranno quelli delle cartelle Equitalia per i pagamenti di questa tassa a cui non si sarà in grado di fare fronte.
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