SPECIALE | Progetto Impresa Intelligente | Webinar 28 MAGGIO 2020

 

 

 

 Gestire la ripartenza 

 

 I NUOVI MERCATI POST PANDEMIA 

 

Webinar 

 

GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2020  

 

in diretta via web sulla piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook di Confindustria Sardegna Centrale 

 

I TEMI DELLA GIORNATA 

 

 

Da marzo 2020 con l’inizio dei due mesi di lockdown in Italia e in Europa a causa dell’esplodere dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19, è stata completamente stravolta la vita quotidiana di cittadini e imprese. Si sono imposti in modo del tutto improvviso e inaspettato nuovi modelli di relazione, acquisto e consumo. L’impatto sulle attività economiche e produttive è stato fortissimo e le aziende sono state chiamate a riorganizzarsi e riadattarsi ai nuovi stili di vita e abitudini di consumo.

Il tema al centro del secondo evento Quali saranno le ripercussioni nel breve e medio termine? Come dovranno muoversi le imprese nella nuova normalità post pandemia, come affrontare i nuovi mercati, quali saranno i nuovi modelli di business, come gestire la ripartenza anche alla luce delle opportunità offerte dal digitale e dalle nuove tecnologie?

 

  I RELATORI   

 

Estratto dell'intervento del Presidente di Confindustria Sardegna Centrale 

GIOVANNI BITTI

 

Il tema di oggi è quello dei nuovi mercati post pandemia. Quali sono i nuovi scenari di mercato di domanda e offerta e quali le prospettive di ripartenza per le imprese in questa crisi di portata globale. È sotto gli occhi di tutti. Questo nuovo virus – che ci ha tenuto in ostaggio per quasi tre mesi – ha stravolto completamente la nostra vita quotidiana e sta imponendo nuovi stili di vita.


Le domande che ci poniamo oggi sono queste: se e come cambieranno le nostre priorità e le nostre abitudini di consumo, se e come cambierà il nostro modo di acquistare prodotti e servizi, quale sarà il valore aggiunto che ci farà scegliere tra prodotti e servizi. La sicurezza sarà un elemento importante nelle nostre scelte di acquisto? In che modo le tecnologie digitali possono supportare le aziende a gestire i prossimi scenari di nuova normalità.


In questi due mesi sono cambiati i livelli di fiducia dei consumatori. Pensate che nel giro di due settimane la percentuale di persone che credono di trovare un po’ di stabilità soltanto nel 2021 è più che raddoppiata. in questo periodo c’è stato un boom degli acquisti online: l’e-commerce è cresciuto del 180 per cento in sole tre settimane e il 75 % di questi sono nuovi utenti.


Ci sono nuovi valori importanti per i consumatori: la sicurezza è oggi un valore prioritario, che fa la differenza nel momento in cui si pianifica e si sceglie un acquisto. È questa la cornice in cui si inserisce la nostra iniziativa di oggi. Abbiamo chiamato al confronto gli imprenditori di alcuni settori economici, l’agroalimentare, il turismo e il settore culturale e dell’intrattenimento – che sono tra i comparti maggiormente e direttamente colpiti da questa emergenza.


Come imprese siamo chiamati ancora una volta a riorganizzarci, ad adattarci a un mondo che cambia, di continuo e molto in fretta. Le aziende pagano un prezzo altissimo anche in questa circostanza. Molte imprese sono state costrette a chiudere e anche quelle aperte hanno subito perdite pesanti in termini di fatturato e ordinativi.

Riaprire oggi non è facile. Ci sono molte incognite. Ci sono nuovi costi. Ci sono nuove disposizioni e normative cui ci dobbiamo per forza adattare. Siamo molto preoccupati.
Molte aziende devono riorganizzarsi, cambiare faccia per sopravvivere e andare avanti. resilienza è ancora oggi una parola d’ordine e ancora di più nel nostro territorio, della Sardegna centrale, un territorio più debole, con un’economia più fragile, dove le aziende facevano grande fatica già prima di questa ultima crisi.

* L'intervento integrale è consultabile nel documento in allegato

 

Intervento del Presidente della CCIAA di Nuoro 

AGOSTINO CICALÒ

 

Mi piace pensare che è arrivato un momento di cambiamento, se vogliamo chiamarlo “crisi” e inserire il tutto in un quadro molto cupo è legittimo farlo, perché in questa fase ci saranno comunque difficoltà, lo ha accennato anche il presidente di Confindustria, non è semplice gestire questa fase di scarsa liquidità, e in prospettiva, quella che sarà secondo me la più complicata, di recupero del livello dei consumi. Però, come sempre, questo è il momento, chi ha capacità, chi ha testa, chi ha idee e voglia di inventare è in grado di portare a casa anche grandi successi. I momenti di cambiamento sono anche quelli che aprono lo spazio a chi ha voglia di essere dinamico.

D’altra parte, questo rende chiaramente più difficile il percorso per coloro che pensano di poter ripetere il modello aziendale che hanno gestito fino a ora, il che è del tutto legittimo da parte dell’imprenditore, perché sappiamo che l’essere umano raggiunge il massimo dell’efficienza replicando i modelli che già conosce. Peccato da molti anni a questa parte, questo paradigma non funziona, le aziende di successo sono quelle che, pur cercando fare efficienza ed efficacia, sono di cambiare il loro modello aziendale in tempi rapidissimi e quelle di eccellenza sono addirittura in grado di anticipare i modelli aziendali.

* L'intervento integrale è consultabile nel documento in allegato

 

Intervento di MASSIMILIAMO MELONI 

Presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna Centrale

Titolare di Fattorie Gennargentu

 

Vorrei abbozzare il mio ragionamento partendo da quello che stava succedendo ai mercati già prima del coronavirus. Vi faccio l’esempio del settore agroalimentare, come imprese stavano già prima orientando le nostre produzioni, il nostro packaging, la pubblicità verso il “mercato del fuori casa” con previsioni di crescita per bar e ristoranti anche del 20 per cento. È arrivata la pandemia, le attività di bar e ristoranti si sono fermate, il settore ho.re.ca. si è bloccato e nel giro di due mesi sono stati completamente stravolti gli scenari e sono cambiati totalmente i mercati di riferimento.

Parallelamente infatti è esploso soprattutto il settore della grande distribuzione, non tutto il settore della grande distribuzione, ma soprattutto i piccoli negozi di prossimità, ovvero i negozi del sotto casa. Infatti si sono registrate difficoltà per i grandi supermercati con grandi superfici, che hanno perso il 40-50 per cento del mercato, anche a causa delle limitazioni negli spostamenti da un comune all’altro. In poco più di due mesi il mercato si è stravolto. Quali sono le prospettive? Per quanto riguarda l’ho.re.ca ci vorranno almeno 12-18 mesi per ritornare ai livelli pre-covid (si potrà tornare alla normalità quando si troverà un vaccino e abbassare le restrizioni che si stanno imponendo). È un mercato che soffrirà ancora tanto, almeno per due anni. Per quanto riguarda la GDO, ci sono grandi stravolgimenti. La pandemia ha cambiato il modo di fare la spesa, e le nuove abitudini ce le porteremo dietro per almeno due anni.

 

Intervento di NICOLA PIRINA

CEO Kitzanos

 

La prima osservazione è che non possiamo rispondere con schemi vecchi a processi e problemi nuovi che è quello che ha fatto l’attuale classe dirigente e molti imprenditori fanno, perché molti sono chini sul quotidiano. Sono stati interventi molto ricchi. Voglio affrontare il tema da un altro punto di vista.

I problemi emersi in questo periodo di covid hanno radici più lontane. Chiedo quanti imprenditori sono abituati a ragionare di una iniziativa industriale dopo aver fatto un piano strategico, un piano industriale, avendo impostato un controllo di gestione dei costi e linee strategiche di comunicazione e di marketing. Ci sono tante imprese perché si sono messi a fare imprese senza strategia, questo oggi non è più possibile.

Secondo punto, usciamo da dieci anni difficilissimi sotto tanti punti di vista. Da fine febbraio a inizio marzo, abbiamo vissuto una situazione paradossale in cui ha fatto più il Covid per la digitalizzazione del Paese che non dieci codici per l’amministrazione digitale. Questo periodo ha inciso fortemente sulle abitudini delle persone, e a oggi in base alle fonti più accreditate non abbiamo certezze sulle scenario che avremo di fronte tra 36 mesi, se uno scenario simile a quello pre-covid. Quindi non sappiamo se le imprese devono abituarsi a una nuova tipologia di domanda per questi prossimi 36 mesi, con un’organizzazione a soffietto e poi si tornerà a una nuova normalità, con maggiore stabilità. Oppure se ci dobbiamo abituare a una gestione simile a quella per i terremoti e le alluvioni, dove improvvisamente si chiude tutto. Al netto del fatto che in Italia, a livello nazionale e regionale ci sia stata una voce unica a livello epidemiologica e generando poi un ginepraio di norme e disposizioni che hanno creato grande confusione. Serve un’azione sociale forte. C’è fortissima la sensazione e la voglia di un ritorno alla normalità che di normale non aveva nulla. Quindi c’è fortissima la necessità di un cambiamento e il Covid ha solo accentuato questa esigenza, ponendo allo scoperto i nervi sensibili della nostra organizzazione sociale ed economica.

 

 

  Le testimonianze aziendali  

Intervento di MASSIMILIAMO COSSU

CEO di Portale Sardegna

 

Un’impresa può decidere se subire completamente il mercato oppure inventarsi qualcosa per reagire e gestire la situazione per ridurre i danni o almeno provarci.

Non è facile perché per il turismo quanto accaduto è una sorta di tsunami, una crisi che va a colpire l’essenza stessa del settore che implica il movimento. Il settore è stato pregiudicato in fase di lockdown e rischia di essere pregiudicato dalle prossime disposizione che se non arrivano in fretta determineranno per forza un calo delle prenotazione che crea grossi danni in questa stagione e anche nelle prossime.

Siamo in un’economia di guerra, bisogna reagire e capire che cosa possiamo come aziende e quali sono le cosiddette esternalità, ovvero le situazioni esterne che non si possono gestire e controllare perché dipendono da terzi.

Noi abbiamo messo in piedi tre iniziative importanti: Sardegna Isola Sicura è un’azione di marketing per dire al mondo che l’azienda è sensibile al tema Covid, abbiamo definito un codice di autodisciplina a cui gli operatori, con 60mila posti letto delle principali strutture ricettive, e che coinvolge oltre alle strutture ricettive anche le principali società di transfer e gli aeroporti.

Questa operazione è importante per far capire cosa fanno gli operatori per ridurre al mimino il rischio. Abbiamo creare una grande rete, siamo stati un punto di riferimento, molto importante dal punto di vista mediatico, sui principali media di massa nazionali, tutto questo con un semplice comunicato stampa. Il lavoro è un patrimonio che mettiamo a disposizione di tutti delle aziende e delle associazioni di categoria.

L’ultima cosa che dobbiamo fare in un contesto come questo è dividerci. Tutte queste conflittualità non portano a niente di buono. Serve lavorare insieme perché l’unione non fa la forza ma fa la sopravvivenza.

 

Intervento di FLAVIO GAGLIARDI

Acquario di Cala Gonone

 

Sino all’ultimo momento non avevamo certezze sulla possibilità di poter riaprire. Siamo un classico museo, abbiamo affrontato grosse difficoltà perché non rientriamo nei famosi codici Ateco che ci hanno creato tante difficoltà e tanta confusione. Tiriamo un po’ fuori la testa, insieme ad altre strutture e altri operatori, perché da soli non si va da nessuna parte, come diceva Cossu. Un acquario da solo non va da nessuna parte. Ha necessità di tutto un territorio attraverso cui promuoversi. Serve tutto.

Ai nostri 50mila visitatori raccontiamo la Sardegna delle zone interne e ne restano ammaliati. Come ci siamo riadattati, abbiamo cercato di capire cosa stava succedendo, quali sono le normative e soprattutto pensare ai clienti, negli ultimi anni sono molto cambiati, abbiamo avuto un spostamento incredibile verso il turista straniero, ad agosto era un mese strano, se con il turista italiano abbiamo lavorato molto con le notturne, queste non hanno mai funzionato con il turista straniero.

Quest’anno quindi le aboliremo perché pensiamo che non ci sarà spazio per queste attività. Quest’anno puntiamo sul mercato sardo, abbiamo già avuto molte avvisaglie. Il nostro pubblico è fatto di famiglie che deve avere garanzie di sicurezza e di pulizia particolarmente intense.

 

Intervento di ANTONIO MASINI

Fondatore di Certy

 

Sono uno dei fondatori di Certy, una start up una nuova impresa digitale, ci occupiamo di sicurezza nel mondo degli acquisti online tra privati, soprattutto usati, attraverso una rete di collaboratori locali che verificano di persona la correttezza dell’acquisto.

È un mercato che sta crescendo molto, ha un giro d’affari di 21 miliardi di euro, che corrisponde all’1,2 % del PIL italiano complessivo. Il 44 % del mercato dell’usato è totalmente online, con un aumento per motivi forzati da covid 19 che arriverà a toccare il 55 % entro la fine del 2020. È fondamentale puntare sull’online in questo momento del mercato. Abbiamo creato una rete capillare di operatori esperti nei vari settori, composta da 1500 persone in tutta Italia con 4000 comuni coperti.

Un utente può comprare quasi tutto da qualsiasi posto in Italia in sicurezza. Siamo un’azienda digitale che lavora completamente nell’online e nonostante questo abbiamo avuto dei problemi, il nostro problema più grande è legato sicuramente allo spostamento dei nostri operatori che non potevano spostarsi e incontrare i venditori nei vari comuni d’Italia. Abbiamo deciso di non subire la situazione e cercare una soluzione per cavalcare quell’onda di richieste che ci è arrivata. Abbiamo convertito il flusso di controllo facendo spedire gli oggetti alla sede operativa di Cagliari che è diventata centro di smistamento di oggetti usati.

Abbiamo capito che il mercato che abbiamo deciso di aggredire è molto importante e c’è stata una crescita dell’età media del cliente, da 18 – 30 anni a 30 – 60 anni. L’usato è importante perché garantisce acquisti di qualità a prezzi davvero competitivi. In conseguenza del target che è cambiato, in questo periodo ci siamo adoperati per adattare la nostra comunicazione e il nostro servizio proprio ai nostri nuovi clienti.

 

Intervento di ENRICO BURRAI

Area Manager Sirius Technology

 

Mi occupo di coordinare le attività di Sirius qui in Sardegna, un operatore che nasce in Toscana dieci anni fa e che è approdato in Sardegna da tre anni. Mi occupo sia della parte commerciale sia della parte tecnica e seguo gli eventi che riguardano il mondo delle telecomunicazioni. Questo periodo è stato abbastanza movimentato sia dal punto di vista organizzativo per quanto riguarda i protocolli di sicurezza dei commerciali e dei tecnici in entrata all’interno delle aziende e quindi soggetti a un maggior rischio di contagio. Per quanto riguarda gli scenari, questo periodo ha messo a dura prova le reti tlc di tutte le compagnie, il traffico è aumentato del 40 %, dato rilevante soprattutto se consideriamo le zone svantaggiate dal punto di vista infrastrutturale dove è presente la dorsale ma l’accesso da parte del cliente finale è carente. Lo scenario è questo: noi abbiamo riconvertito il nostro target essendo un operatore tlc che si rivolge soprattutto al mondo business. (...)

Trasformazione: per noi l’estate è un periodo caldo in quanto abbiamo in genere maggiori richieste da parte degli operatori turistici con richiesta di connettività stagionale, date le prospettive un po’ fosche sulla stagione 2020 tutti i progetti sono stati messi in stand-by e ci siamo riconvertiti sui privati (per lo smart working e la didattica a distanza). Abbiamo fatto alcuni progetti con alcuni piccoli comuni e stiamo portando avanti altri progetti a livello locale.

Siamo andati incontro alla maggior parte delle imprese sospendendo i contratti e sospendendo o dilazionando i pagamenti. L’abbiamo fatto un po’ in sordina ma è un’iniziativa importante. Sono sicuro che questa brutta esperienza ci farà capire quelli che sono le priorità per le nostre imprese che hanno subito un grosso contraccolpo da questa crisi internazionale e mi auguro che si investa sempre di più sugli strumenti di telecomunicazione.

 

  Il Forum con gli studenti dell'ITC Chironi di Nuoro 

 

Finanziamenti europei Alla fine degli interventi è stato aperto il forum con la possibilità per i partecipanti di fare domande. Sono intervenuti gli studenti dell’Istituto Chironi di Nuoro che hanno posto tre quesiti: il primo in merito alla situazione dei fondi comunitari, il secondo relativo alle politiche di sostegno all’avvio di nuove imprese giovanili, e la terza riguardo allo stato della burocrazia. Il presidente di Confindustria Sardegna centrale ha dato la parola al presidente della Camera di Commercio Agostino Cicalò. La situazione non è migliorata e la pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione. Il suggerimento è di studiare ed essere bravi a gestire l’azienda. Per quanto riguarda i fondi europei, bisogna considerarli come un regalo ma non bisogna farci affidamento, la macchina amministrativa regionale è talmente complessa che quando i fondi arrivano, se arrivano, l’investimento è comunque stato portato a termine e l’azienda si regge da sola. Quando i sostegni arrivano, chi è bravo, l’azienda ha già portato avanti l’investimento. Facciamo gli investimenti a prescindere, perché è il mercato che ci premia ma non facciamo affidamento su queste risorse. Purtroppo è la storia che ce lo ha insegnato. In molti rinunciano a molti progetti e investimenti agevolati proprio a causa della burocrazia.

Sostegno all’avvio di nuove imprese giovanili In merito alle possibilità di accesso a finanziamenti agevolati per le imprese giovanili, è intervenuto Antonio Masini come co-fondatore di una start-up innovativa sottolineando il fatto che è l’ultima domanda da farsi. Occorre prepararsi ad affrontare il mercato, capire i mercati, chi sono i clienti, quali sono ci sono opportunità, bisogna stare attenti quando si colgono queste opportunità, ci sono opportunità importanti, ma è l’ultima domanda che bisogna farsi, cosa devo fare e soprattutto con chi lo devo fare. Questo è il consiglio che Masini dà ai ragazzi degli studenti dell’Istituto Chironi.