Turismo minerario. Bornioli: maggiore attenzione per i siti del Nuorese

«Serve una svolta nell’ottica di una maggiore valorizzazione dei tre siti minerari del Nuorese, Orani, Lula e Gadoni». Questo il messaggio del presidente Bornioli a Orani dove, venerdì 26 ottobre nella sala ex Valchisone, la nostra Associazione ha promosso, in collaborazione con la Camera di commercio di Nuoro, il convegno “I siti minerari come risorsa” dedicato allo sviluppo del turismo minerario nel centro Sardegna.

«L’obiettivo della nostra proposta è di promuovere le potenzialità del patrimonio minerario della provincia di Nuoro in un’ottica economica, turistica, produttiva e culturale, anche sostenendo la creazione di sinergie tra istituzioni e tra pubblico e privati - ha spiegato il presidente dell'Associazione Roberto Bornioli -. Qualche giorno fa abbiamo illustrato in una lettera all’assessora Argiolas le nostre proposte sulla costruzione della destinazione turistica, di cui si sta discutendo in questi giorni a Nuoro nell’ambito della Nuoro Travel Week. All’interno dell’offerta turistica del nostro territorio occorre inserire anche i siti minerari e il Trenino verde, due attrattori formidabili soprattutto per incoraggiare nuovi flussi turistici nei territori delle zone interne. Questi temi sono stati approfonditi nel corso del convegno di oggi a Orani dove abbiamo avanzato alcune proposte, anche sulla base di esperienze positive realizzate in altri territori e che possono essere replicate nel Nuorese.

1) In particolare abbiamo chiesto all’assessora regionale al Turismo di porre i siti minerari al centro delle politiche di settore. Si parla tanto di destinazione Sardegna e anche in questi giorni di costruzione di una destinazione Nuorese-Ogliastra innovativa. Tra gli attrattori c’è anche il patrimonio minerario da mettere in collegamento con le risorse ambientali e culturali di cui il nostro territorio è ricco.

2) Alla Regione abbiamo chiesto anche di velocizzare l’attuazione del progetto GEO.ART.NET sui siti minerari, trasferendo le risorse ai Comuni e consentendo la realizzazione dei musei minerari a Orani e a Gadoni. L’intervento, finanziato dalla Regione con 1,5 milioni di euro, è inserito nel Piano di rilancio del Nuorese, che però stenta ancora a decollare.

3) Occorre poi puntare su una gestione dei siti minerari che coinvolga anche i privati, così da creare occasioni per la nascita di nuove imprese, nel settore dei servizi, della ristorazione e della ricettività, dell’artigianato tipico.

4) Affinché tutto ciò accada è fondamentale che la Regione provveda a far riaprire al pubblico le miniere, in particolare di Sos Enattos a Lula e di Funtana Raminosa a Gadoni, garantendo il passaggio del patrimonio immobiliare ai Comuni.

5) Un ruolo importante spetta poi al Parco Geominerario, cui abbiamo chiesto maggiore attenzione per i siti minerari del Nuorese fare di più per le aree minerarie del Nuorese, con progetti di qualità e azioni dedicate, dando una svolta sino a quanto accaduto sinora. Il Parco Geominerario è patrimonio Unesco dal 1998 e in questi vent’anni è stato fatto poco per la valorizzazione dei siti, e quel poco che è stato fatto ha interessato soprattutto i siti dell’Iglesiente. Serve un cambio di rotta e maggiore attenzione per il nostro territorio.

 

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