Bornioli a Pigliaru: la crisi del Nuorese è gravissima. Serve la fiscalità di vantaggio

«Al centro del nuovo patto per lo sviluppo devono esserci le imprese, motore del benessere di un territorio. Sono infatti le imprese a creare occupazione e crescita. La proposta del Tavolo unitario delle imprese, aggiuntiva ai 5 punti individuati dalla Regione, è l'introduzione nel Nuorese della fiscalità di vantaggio, come fatto nel Sulcis». Così Bornioli al presidente Pigliaru durante la visita di ieri a Pratosardo.

Pubblichiamo l'intervento integrale del presidente Bornioli durante l'incontro con Pigliaru a Pratosardo:

«Siamo qui oggi a Pratosardo, un'area industriale in profonda sofferenza che è anche il simbolo di questa crisi. Ha fatto bene il Presidente Pigliaru a tenere questa riunione qui a Pratosardo, un sito produttivo gioiello ma in fortissima crisi. Un'area ben infrastrutturata ma colpita in modo grave dalla crisi dei mercati, sono tantissime le imprese in difficoltà, occorre dunque la massima attenzione e servono interventi per invertire la tendenza.

In vista dell'incontro di oggi con il Presidente Pigliaru, undici associazioni imprenditoriali della provincia di Nuoro – tra cui la nostra – hanno costituito un Tavolo unitario per affrontare la grave crisi che ha colpito il tessuto produttivo e imprenditoriale del Territorio. Riteniamo fondamentale che al centro di questo nuovo patto per lo sviluppo ci siano le imprese, motore del benessere di un territorio. Sono infatti le imprese a creare occupazione e crescita. La proposta del Tavolo delle imprese è l'attivazione nel Nuorese della fiscalità di vantaggio, come fatto nel Sulcis. Così da compensare il divario competitivo che caratterizza il Nuorese, più debole e meno attrattivo rispetto ad altre aree più forti. Questa nostra proposta si aggiunge ai 5 punti (Aree di crisi, infrastrutture, agroalimentare, istruzione e università, Scuola forestale ed Ente Foreste a Nuoro) che la Regione ha selezionato dal Progetto di rilancio presentato dal Tavolo di partenariato ad agosto.

Per avviare un confronto serio e costruttivo occorrono a mio avviso due presupposti:
Il Nuorese è stato colpito da una crisi gravissima: la grave sofferenza delle imprese e i tassi preoccupanti di disoccupazione, spopolamento e dispersione scolastica sono il segnale forte della profonda sofferenza della nostra provincia. Considerato ciò, è importante che la Regione riconosca la specificità della crisi del Nuorese.

Chiediamo il massimo impegno della Giunta a rispettare gli impegni che saranno assunti. Il Presidente della Regione è una persona seria e siamo convinti che rispetterà gli accordi che verranno sottoscritti. Come Territorio abbiamo avuto numerose delusioni, e sono stati diversi i progetti e i piani di sviluppo andati a vuoto, ovviamente non attribuibili alla Giunta attuale: e penso ai Piani Integrati del Territorio, all'Intesa istituzionale del 2007, al Patto del Territorio, alle Aree di crisi – PFSL. Tante promesse, tante riunioni, tanti incontri tecnici e niente di concrete, che avesse ricadute tangibili sul territorio e sulle imprese. La delusione è tanta date le esperienze negative del passato».

Altre brevi considerazioni:

1. Come Confindustria ha sempre sostenuto, l'agroalimentare è un punto di forza del Nuorese, è un settore diffuso su tutto il territorio e ha ancora tantissime potenzialità inespresse. Tanto che come Associazione abbiamo costituito un contratto di rete tra otto aziende d'eccellenza dell'agroalimentare che ora puntano all'export e all'Expo 2015. Chiediamo inoltre attenzione e sostegno anche per altri comparti altrettanto strategici, dove già sussistono importanti vantaggi comparati e sono in corso anche importanti programmi di investimento. E penso al distretto del marmo a Orosei con imprese conosciute in tutto il mondo che lavorano una pregiata risorsa locale che forti legami con il territorio. C'è poi il polo chimico-energetico di Ottana, oggi in difficoltà ma con un'importante proposta di riconversione industriale sulla chimica verde; un nascente polo della gomma a Bolotana con Antica Fornace, la Buzzi Unicem e la Sarflex a Siniscola; e la stessa area produttiva Pratosardo. Ci sono tante realtà produttive strategiche, contraddistinte da export, prodotti di qualità e innovazione, che vanno sostenute, salvaguardate e aiutate a crescere.

2. È importante che la Regione garantisca le condizioni per fare impresa: la nostra provincia è caratterizzata da un grosso gap infrastrutturale, siamo ultimi in Italia per dotazione infrastrutturale nel quadro di una regione che è l'unica in Europa a non avere il gas metano. Le infrastrutture sono dunque fondamentali ma c'è anche un problema di eccesso di burocrazia che soffoca le imprese. I tempi per ottenere le autorizzazioni, penso a quelle ambientali, sono lunghissimi e le procedure amministrative eccessivamente e inutilmente complicate.

3. Le Aree di crisi avrebbero potuto dare un po' di ossigeno ma siamo fermi al palo. Ci sono i 50 milioni per la Sardegna centrale e i 20 milioni per Tossilo, queste risorse – già attribuite al Territorio - non state ancora spese. Bisogna utilizzare questi soldi.

Che cosa fare, dunque? Servono interventi per le infrastrutture, bisogna eliminare la burocrazia, occorre attuare il decentramento, far sentire la presenza dello Stato e della Regione in questo territorio. In questo senso bisogna mantenere le promesse fatte, e portare a Nuoro la sede della Scuola Forestale e dell'Ente Foreste e rilanciare l'università nuorese. 

 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
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