Convegno a Siniscola. Bornioli: burocrazia e carenze infrastrutturali bloccano le imprese

Decisa accelerazione nell'attuazione delle misure per le Aree di crisi, competitività dell'area industriale di Siniscola e semplificazione degli iter per le autorizzazioni: sono questi le azioni prioritarie da intraprendere per dare un po' di ossigeno all'economia baroniese e di Siniscola. Così il presidente Bornioli alla convegno promosso ieri dal Comune di Siniscola.

 

Di seguito pubblichiamo l'intervento del presidente Roberto Bornioli al convegno tenuto ieri a Siniscola.

 

Premessa

Siniscola è stata attraversata – come le altre aree in Sardegna centrale – da un pesante ridimensionamento di tutti i settori economici e produttivi. E ciò a partire soprattutto dalla crisi del tessile (con la chiusura degli stabilimenti Legler e Rosmary) e dell'edilizia che ha interessato a cascata il commercio, l'agricoltura e i servizi. Il territorio ha un'area costiera di prestigio, risorsa importante per lo sviluppo del turismo che pur nelle difficoltà ha resistito alla crisi. C'è poi un'area industriale in cui resistono industrie e attività produttive importanti, come la Sarflex - pesantemente penalizzata da forti carenze infrastrutturali - e la Buzzi Unicem - anch'essa colpita dalla crisi del settore edile. Le due realtà produttive restano comunque strategiche e fondamentali nel quadro dell'economia del territorio.

 

Aree di crisi

Uno strumento importante per dare un po' di ossigeno alle imprese è certamente il programma regionale per le quattro Aree di crisi della Sardegna centrale, che include anche l'area di Siniscola e i comuni del Montalbo. L'accordo prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro da destinare a interventi a sostegno dell'agroalimentare, del turismo e del manifatturiero. Oltre alle misure di sostegno alle imprese, sono previsti interventi per la formazione, per le infrastrutture e per altre azioni di contesto, quali il marketing territoriale e la promozione. Ebbene, sono passati due anni e mezzo e siamo ancora alla fase di presentazione dei piani di investimento delle aziende, che devono essere ancora valutati dagli Uffici regionali e poi finanziati. A causa dei tempi troppo lunghi per l'attuazione dello strumento, la sfiducia delle imprese è al culmine. E non può essere altrimenti, a causa di una politica che continua a essere fatta di troppi annunci e di pochi, pochissimi fatti concreti. Il progetto pilota avviato a Tossilo nel 2010 ha dato risultati molto deludenti. Occorre ora evitare di ripetere gli errori del passato.

Vediamo un po' di numeri: nell'ambito territoriale del Montalbo sono state presentate 77 Manifestazioni di Interesse, soprattutto a Siniscola ma anche a Bitti, Posada e Torpé, per un totale di contributo richiesto pari a 9,4 milioni di euro. A Siniscola – dove sono state presentate 44 manifestazioni di interesse per un totale di contributo richiesto pari a 6,7 milioni di euro - la maggior parte dei progetti aziendali riguarda il settore turistico, e poi a seguire l'agroalimentare e il manifatturiero. Tendenza che si riscontra più in generale in tutto il territorio: sulle 77 MI totali, più della metà (62%) interessa il settore turismo (con 48 MI presentate). Seguono il settore agroalimentare (18 M.I.) e il manifatturiero (11 M.I.).

I tempi nell'attuazione del programma si stanno dimostrando troppo lunghi: occorre accelerare altrimenti lo strumento buono nelle intenzioni risulta completamente inefficace. Per questo come Confindustria chiediamo la costituzione di un Tavolo regionale per le Aree di crisi della Sardegna, così da dare gambe agli interventi e avviare le istruttorie dei progetti nel più breve tempo possibile.

Oltre ai 27 milioni stanziati per incentivi alle imprese, l'accordo prevede 9 milioni di euro per la formazione, 5 milioni di euro per le infrastrutture tra cui il potenziamento del porto della Caletta e 9 milioni per azioni di contesto per promozione e marketing. Queste misure - la cui attivazione dovrebbe essere del tutto indipendente dai bandi per le imprese - restano per ora lettera morta senza che sia mai stato fatto alcun passo in avanti per l'attuazione.

Su questo Confindustria ha fatto delle proposte: 1) occorre semplificare i bandi e le procedure; 2) ridurre i tempi; 3) agevolare l'accesso al credito per le imprese. E questo punto è fondamentale: per avviare il piano di investimento l'impresa deve contribuire per il 50%. In un contesto come quello attuale di scarsa liquidità per le aziende, è necessario attivare un meccanismo che faciliti l'accesso al credito per le imprese inserite negli interventi per le Aree di crisi. 4) serve una task force ad hoc per i quattro ambiti territoriali della Sardegna centrale, così da accelerare l'istruttoria dei progetti. L'ultima scadenza prevista per la presentazione dei quali era fissata a metà ottobre. Da alcune notizie trapelate, pare che i piani di investimenti aziendali finora presentati coprano appena il 30% dei 27 milioni di euro preventi come incentivi alle imprese. A conferma della massima sfiducia da parte delle imprese. Se non ci saranno risposte concrete nell'immediato, il programma sarà un fallimento totale.

 

Aree industriali e infrastrutture

La scarsa competitività delle imprese è legata anche alle forti carenze infrastrutturali di cui soffre l'area industriale di Siniscola, che - vorrei segnalare - non è il deserto del Sahara ma dovrebbe essere un sito attrezzato a soddisfare i fabbisogni aziendali delle imprese.

Nel sito manca l'acqua potabile, e a volte ci sono stati problemi anche agli approvvigionamenti di acqua industriale; manca l'accesso a internet veloce e a volte si riscontrano carenze anche alle linee telefoniche; alle aziende non viene recapitata la posta, è il caso per esempio della Sarflex. Una situazione che su segnalazione della nostra Associazione è stata ben descritta dal servizio di Tg2 Dossier andato in onda sabato scorso.

L'area è gestita da un Consorzio commissariato da anni. Tutto ciò considerato la riforma degli enti consortili è ormai improcrastinabile.

 

Burocrazia

Alle carenze infrastrutturali dell'area industriale si somma la forte burocrazia che blocca le imprese a causa di tempi troppo lunghi per ottenere le autorizzazioni ambientali. Per questo riteniamo necessario semplificare gli iter per la richiesta di permessi e nulla osta. Una tale complessità procedurale infatti finisce per bloccare le imprese e gli investimenti. Tutto ciò interessa naturalmente anche le aziende dell'area industriale di Siniscola. Oltre che agire sugli iter autorizzativi, è importante procedere quanto prima alla riforma della macchina amministrativa regionale. Accogliamo quindi con fiducia le ipotesi di riforma del sistema amministrativo regionale annunciate dal presidente Pigliaru e dalla sua Giunta. Visto che i tempi lunghi di istruttoria dipendono dalle carenze di personale degli Uffici regioanli, consideriamo importante rinforzare gli organici di Uffici strategici come il SAVI - il Servizio dell'assessorato all'Ambiente che cura istruttorie importanti per le imprese come la VIA, la VAS e altri iter».

A sconfortare di più le imprese è il silenzio delle Istituzioni competenti: a fronte di appelli, denunce, richieste di incontro e di aiuto, avanzate dalle associazioni e dalle imprese, in molti casi non c'è alcuna risposta concreta. La situazione si lascia incancrenire per mesi, per anni. Le imprese vengono di fatto lasciate sole a confrontarsi con la burocrazia, le carenze infrastrutturali e misure di sostegno che tardano ad attivarsi.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it