S.O.S. del comparto edile. In quattro anni aziende dimezzate

altRitardi nei pagamenti della P.A., stretta creditizia, burocrazia, Patto di stabilità: questi i fattori che, sullo sfondo di una congiuntura economica negativa a livello nazionale, aggravano la crisi senza precedenti che ha travolto il settore dell'edilizia. L'allarme è stato lanciato a Nuoro da Confindustria, Confartigianato, Cna e Legacoop.

A illustrare i drammatici numeri del comparto edile nelle province di Nuoro e Ogliastra, in occasione di un incontro tenuto a Nuoro lunedì, sono stati il presidente della Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli, il presidente della Sezione Costruttori Edili di Confindustria, Giuseppe Mastio, il presidente della Legacoop, Totoni Sanna, il direttore della CNA, Alessandro Deiana e il direttore di Confartigianato Pietro Contena. All'incontro sono intervenuti il presidente della CCIAA di Nuoro, Romolo Pisano, il presidente della provincia di Nuoro, Roberto Deriu, i consiglieri regionali Angelo Stochino e Lina Lunesu, il deputato Bruno Murgia e il senatore Silvestro Ladu.

alt

alt

Da sottolineare la forte unità di intenti delle quattro associazioni di categoria, coese nel mettere in evidenza le problematiche di un settore attraversato da una crisi pesante e silenziosa che negli ultimi quattro anni, nelle province di Nuoro e Ogliastra, ha registrato una perdita del 50% delle imprese iscritte, degli operai e del monte salari.

I tempi dei ritardati pagamenti della P.A. si dilatano di continuo: in Sardegna, la media è di 400 giorni. Per contro si registra una fortissima stretta creditizia: le banche non sono più in grado di valutare le imprese nel merito, ma soltanto attraverso i numeri, per limitare il proprio rischio, aggravando così le posizioni di sofferenza.

alt

alt

A ciò si aggiungono i costi della burocrazia. L'iter per l'ottenimento delle concessioni edilizie, per l'avvio del cantiere e infine, per la conclusione dei lavori, è sempre più lungo ed estenuante: prima la SUAP e ora la DUAP sono una roulette russa, che scoraggiano qualsiasi investimento.

Gli adempimenti amministrativi non fanno che aggravare i costi a carico delle imprese, aumentati di recente con l'eliminazione dell'Albo Regionale Appaltatori e il conseguente obbligo di attestazione SOA, senza la quale le imprese non possono partecipare agli appalti pubblici.

alt

alt

Per rispettare il Patto di stabilità interno, gli enti locali hanno agito quasi esclusivamente sulla spesa in conto capitale, posticipando l'avvio di nuovi investimenti e bloccando i pagamenti alle imprese, a fronte di lavori regolarmente eseguiti e in presenza di risorse disponibili in cassa. Nel periodo 2004-2010 a fronte di un obiettivo di riduzione di spesa del 6%, i Comuni hanno ridotto del 32% le spese in conto capitale, e aumentato del 5% le spese correnti. Dal prossimo anno, con l'estensione del Patto ai Comuni più piccoli, si prevede un ulteriore irrigidimento dei vincoli di spesa.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it