Intesa su crescita e produttività tra il Governo, Confindustria e le altre parti sociali

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Il 21 novembre il Governo e le parti sociali (Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia,ABI, ANIA CISL, UIL, UGL) hanno firmato a Palazzo Chigi l'accordo che fissa le "Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia".

Soddisfatto il Presidente della Confindustria Giorgio Squinzi: «Le parti firmatarie hanno rinunciato ad alcune legittime esigenze per favorire un accordo nell'interesse del paese. In questo senso, l'accordo sulla produttività può essere un elemento nuovo nelle relazioni industriali». «La contrattazione collettiva - ha aggiunto Squinzi - è uno strumento utile e abbiamo chiesto che la detassazione al 10% del salario di produttività venga resa stabile fino a un tetto di 40mila euro».

L'accordo mira a rafforzare la produttività e a modernizzare gli apparati produttivi del Paese. La rimozione dei vincoli allo sviluppo, il riequilibrio del sistema di prelievo fiscale e gli incentivi agli investimenti privati sono fondamentali per la ripresa dell'economia, dell'occupazione e del benessere sociale, oltre che per consentire un più solido equilibro di bilancio. 

In sintesi, l'intesa raggiunta tra la Parti firmatarie:

  • attribuisce alla contrattazione collettiva nazionale la tutela del potere di acquisto dei salari superando ogni forma di indicizzazione automatica in modo che il salario resti coerente con le tendenze generali dell'economia, del mercato del lavoro, del raffronto competitivo internazionale e degli andamenti specifici del settore;
  • valorizza la contrattazione di secondo livello alla quale è affidata una quota degli aumenti economici eventualmente disposti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali; 
  • consente di adeguare la regolamentazione contrattuale dei rapporti di lavoro alle esigenze degli specifici contesti produttivi di riferimento, in riferimento in particolare alle prestazioni lavorative, gli orari e l'organizzazione del lavoro;
  • contiene, tra l'altro, l'esplicito impegno delle Parti firmatarie ad affrontare in sede di contrattazione, in via prioritaria, le tematiche relative all'equivalenza delle mansioni, all'organizzazione del lavoro, all'orario di lavoro ed alla sua distribuzione flessibile, all'impiego di nuove tecnologie;
  • conferma la volontà, condivisa dal Governo, di individuare soluzioni che, in una logica di "solidarietà intergenerazionale", agevolino la transizione dal lavoro alla pensione;
  • crea il presupposto perché vengano introdotte, nell'ambito della legislazione vigente e nei limiti delle risorse disponibili, stabili e certe misure di defiscalizzazione del salario di produttività finalizzate ad incoraggiare selettivamente le intese che siano concretamente idonee, negli specifici contesti produttivi di riferimento, a sostenere l'incremento della produttività intervenendo in via prioritaria nelle materie già individuate tra le Parti firmatarie;
  • permette pertanto alla contrattazione di secondo livello di incrementare i salari netti percepiti dai lavoratori facendo scattare le misure di defiscalizzazione per le quote di incrementi salariali che verranno concretamente legate, negli specifici contesti produttivi, all'incremento della produttività.
Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Daniele Maoddi
Telefono: 0784 233316
Fax: 0784 233301
E-mail: d.maoddi@assindnu.it