I veri danni li crea Coldiretti

 

COMUNICATO STAMPA Confindustria Cgil Cisl Uil

Nuoro, 15 maggio 2014

 

I veri danni li crea Coldiretti.
Da loro mai nessuna autocritica solo demagogia

Riteniamo inaccettabili e demagogiche le recenti dichiarazioni espresse dai vertici provinciali di Coldiretti.

1) Siamo fermamente fiduciosi nell'operato della magistratura e non vogliamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Riteniamo sacrosanto il principio europeo «chi inquina paga» ma a emettere sentenze non sono i rappresentanti della Coldiretti di Nuoro i quali prendono a pretesto una prima perizia di parte per condannare le attività industriali operanti nel centro Sardegna.

2) È gravissimo che i dirigenti provinciali di Coldiretti continuino nei social network e in internet a rivolgersi con insulti e illazioni contro le nostre Organizzazioni. È poi gravissimo che intimino all'imprenditore di andar via auspicando di fatto la chiusura della centrale di Ottana, incuranti della tenuta dell'intero sito produttivo e del destino occupazionale di centinaia di lavoratori in un'area già martoriata da una crisi gravissima. Un atto da irresponsabili considerando che Coldiretti non propone alcuna alternativa valida per creare salario e occupazione nel territorio.

3) I vertici provinciali di Coldiretti si dimenticano stranamente di dire che è la perizia di parte a «escludere la presenza di un pericolo per la salute per le persone e gli animali residenti o stanzianti nelle aree indagate» come peraltro accertato subito dopo l'accaduto anche dall'Istituto Zooprofilattico di Sassari. Di fatto a oggi non risulta alcun danno. Piuttosto, i veri danni alle aziende agricole e agroalimentari li crea Coldiretti. Queste imprese – citate da Coldiretti soltanto a scopi strumentali – stanno subendo un danno di immagine a causa di un allarmismo ingiustificato. Noi sosteniamo a spada tratta l'agroalimentare e siamo assolutamente favorevoli all'agricoltura, attività che hanno convissuto per decenni senza problemi, anzi con ottimi risultati, con le attività industriali senza compromettere in alcun modo la qualità dei prodotti. Strano poi che Coldiretti si ricordi solo adesso del settore agroalimentare dopo averlo criticato aspramente in più occasioni anche di recente.

4) A essere anacronistica non è tanto la centrale di Ottana quanto la posizione di Coldiretti che considera la presenza industriale nel centro Sardegna in conflitto con gli altri settori, mentre in tutti i Paesi a economia avanzata la crescita e la sostenibilità del sistema economico dipende dalla coesistenza tra i diversi comparti produttivi. I vertici nuoresi della Coldiretti farebbero bene a occuparsi di quelli che sono i veri problemi che da decenni danneggiano senza trovar soluzione il settore agricolo locale, come la lingua blu e la peste suina, temi su cui non c'è stata da parte loro mai alcuna autocritica. A detta dell'assessorato regionale all'Agricoltura, queste epidemie hanno causato in Sardegna danni complessivi per 92 milioni di euro e la perdita complessiva del 37 % del patrimonio suinicolo sardo e di 13mila capi ovini.

Confindustria Sardegna Centrale
Segreteria provinciale Cgil
Segreteria provinciale Cisl
Segreteria provinciale Uil

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