Il polo del torrone a Tonara: esempio virtuoso di una Barbagia che resiste

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COMUNICATO STAMPA
del presidente Roberto Bornioli

Nuoro, 4 giugno 2013

IL POLO DEL TORRONE A TONARA:
ESEMPIO VIRTUOSO DI UNA BARBAGIA CHE RESISTE
Servono le misure previste per i territori svantaggiati (ex L.R. 3/2009)
e infrastrutture per una continuità territoriale interna

 

Con una decina di torronifici e circa un centinaio di addetti tra stabili e stagionali, il polo del torrone a Tonara rappresenta una fetta importante dell'economia di un territorio ricco di enormi potenzialità non adeguatamente valorizzate. Nel corso di una recente visita di Confindustria nelle imprese a Tonara, è emersa la presenza di imprenditori capaci e coraggiosi che negli ultimi anni hanno fatto investimenti importanti per dotarsi di impianti moderni in grado di garantire produzioni di altissima qualità senza rinunciare alla tradizione e alla genuinità del prodotto. Grazie alla capacità di diversificare il prodotto per andare incontro ai gusti e alle esigenze di novità dei consumatori, i torronifici di Tonara mantengono i livelli di produzione ed entrano a piccoli passi nei mercati esteri. Le difficoltà, però, sono tante: dal punto di vista logistico il territorio è inaccessibile, sul fatturato grava il rialzo continuo dei costi delle materie prime, i costi di trasporto sono fortemente penalizzanti, e anche la partecipazione a fiere – canale privilegiato per stringere rapporti commerciali con l'estero – è onerosa.

Queste imprese sono l'esempio virtuoso di un pezzo di Barbagia che resiste. Nelle zone interne della Sardegna centrale, infatti, c'è un sistema di piccole e micro imprese di qualità che, nonostante le fortissime difficoltà logistiche e gli alti costi di produzione, investe in innovazione tecnologica e tenta di competere nei mercati esteri. Le piccole imprese del turismo, dell'agroalimentare e del manifatturiero che operano nei territori compresi tra Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu, Supramonte – nonostante l'isolamento – fanno impresa e producono ricchezza nel territorio.

È per questo che, sulla scia di quanto deciso per la Marmilla – che ha avuto 15 milioni di euro – e come di recente annunciato dal presidente Cappellacci per il Sarrabus, Confindustria chiede che anche quest'area – in gran parte fuori dalle misure per le Aree di crisi – possa beneficiare degli strumenti a sostegno dei territori svantaggiati in base alla L.R. 3/2009, la stessa che ha previsto le aree di crisi industriali. Su questo l'Associazione farà a breve una richiesta ufficiale alla Regione. Quale territorio in Sardegna può essere più svantaggiato di quest'area, priva di infrastrutture, con alti tassi di disoccupazione, scarsa competitività delle imprese e i tassi di spopolamento e invecchiamento che crescono in modo costante tanto da aver assunto carattere strutturale. Delle circa 5mila imprese attive in BMGS (pari al 28% del totale imprese attive nella provincia di Nuoro), il 9,7 per cento è rappresentato da attività manifatturiere e solo il 4,7% da strutture turistiche.

Il rilancio dell'area dipende certamente anche da investimenti in infrastrutture, necessari per far uscire il territorio dall'isolamento: Confindustria propone che nel prossimo vertice in Sardegna con il ministro per le infrastrutture, Maurizio Lupi, si discuta anche di viabilità delle zone interne, per il cui sviluppo è necessaria una vera continuità territoriale.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it