Convegno sul futuro del consorzio industriale di Tossilo | Intervento del Presidente Bitti

Nel corso di un convegno tenutosi ieri a Macomer dal titolo "Verso il Rilancio del Consorzio industriale di Tossilo" al quale hanno partecipato come relatori, tra gli altri, l'Assessore regionale all'Industria Emanuele Cani e il Commissario della Provincia di Nuoro Giuseppe Ciccolini, è intervenuto anche il Presidente dell'Associazione Giovanni Bitti che ha ribadito la posizione della Confindustria Sardegna Centrale su alcune priorità strategiche per lo sviluppo di Tossilo e delle altre aree produttive della Sardegna centrale.

È importante prima di tutto evidenziare, ha evidenziato Bitti,  quanto il fattore tempo sia una aspetto cruciale per le nostre imprese. È pertanto opportuno chiedersi quanto tempo passa tra ciò che si dice e ciò che effettivamente si fa, tra gli impegni che vengono assunti e ciò che concretamente viene attuato. Per le imprese, è più utile non avere promesse, piuttosto che avere promesse che puntualmente non si realizzano o si realizzano con lunghi ritardi.

"Penso a tutto il tempo trascorso dalla messa in liquidazione della ZIR e dall’inizio della gestione commissariale nel lontano 2008 a oggi. La vicenda lo sappiamo è molto complessa e riguarda un’area con varie criticità e problematiche, comuni peraltro a molti altri siti industriali nel territorio. Detto questo, pensando soprattutto a tutti questi anni trascorsi inesorabilmente senza soluzioni concrete, Confindustria non può che accogliere con favore la delibera di giugno scorso della Giunta regionale che ha proposto una prima soluzione per superare il commissariamento della ZIR e ha preso atto che il Consorzio industriale provinciale è allo stato attuale l’ente di fatto deputato a subentrare gradualmente nella gestione del sito di Tossilo. La delibera individua inoltre come priorità il riavvio del centro di compostaggio, la cui fermata ha comportato in questi anni il trasferimento delle frazioni organiche dei rifiuti prodotti nella Sardegna centrale verso altre aree, andando a saturare altri siti che avrebbero dovuto coprire l’aumentato fabbisogno che viene a crearsi durante la stagione estiva.

Questa delibera è dunque una prima risposta che, in attesa di altre eventuali soluzioni, sblocca una situazione ferma da troppi anni e che consentirebbe anche il riavvio del sistema di gestione dei rifiuti, un tema su cui la presidente Todde si è impegnata di persona anticipando anche la convocazione di un incontro prima delle festività natalizie.

Ci risulta che il Consorzio industriale provinciale stia portando avanti tutto quanto è di sua competenza al fine di riavviare il centro di compostaggio, alla cui riapertura per ovvie ragioni la Regione vuole dare la massima priorità.

Dopo tanti anni, resta invece ancora aperta la questione del termovalorizzatore. A questo proposito credo che il nostro territorio non possa più permettersi di tenere fermo un impianto sul quale la Regione ha investito più di 50 milioni di euro e che rappresenta un’infrastruttura strategica non solo per il nostro territorio ma a livello regionale, un’infrastruttura peraltro esistente e funzionante in altre realtà e non si capisce per quale motivo qui debba risultare un problema. È questo uno dei tanti paradossi del nostro territorio che, da una parte vive profonde problematiche economiche e produttive, e dall’altra continua a ritardare la messa in funzione di un impianto industriale che rappresenta una valida alternativa alla discarica oltre al fatto che le risorse finanziarie generate dal suo funzionamento andranno a beneficio dell’intero territorio. Per questo auspico che l’impianto possa essere riavviato al più presto.

Detto questo, è evidente che il subentro di un nuovo soggetto non risolverà automaticamente tutti i problemi del sito industriale. Per questo come Confindustria ribadiamo l’urgenza di varare una legge di riforma dei Consorzi industriali, ferma al 2008 e non più procrastinabile, nonostante sia stata proposta in tutte le legislature e mai portata a termine.
Una mancata riforma che ha portato 16 lunghi anni di commissariamento dei Consorzi ZIR e che di fatto ha bloccato la crescita e lo sviluppo delle nostre aree produttive.
La riforma dei consorzi industriali dunque non è più rinviabile L’obiettivo deve essere quello di mettere le aziende nelle condizioni di lavorare in modo competitivo, in aree industriali che siano attrezzate, competitive e moderne.
Ciò non riguarda soltanto Tossilo ma è un problema comune – purtroppo - a tutte le aree produttive della Sardegna centrale. Occorre rivedere la governance di queste aree. I consorzi industriali non possono più limitarsi al ruolo di agenzie immobiliari deputate alla vendita dei lotti ma devono trasformarsi in vere e proprie agenzie di sviluppo specializzate in attività di scouting al fine di attrarre nuove imprese e nuovi investimenti.
Tutto ciò è fondamentale in un territorio che ha uno straordinario bisogno di impresa e di un’azione forte di rilancio delle attività manifatturiere.

Anche per la sua posizione strategica, il Marghine nel tempo si è caratterizzato per una presenza industriale importante e sebbene il territorio sia andato incontro a un processo di deindustrializzazione, Tossilo resta ancora oggi strategico per settori di eccellenza della nostra economia e penso all’agroalimentare, a partire dall’industria lattiero-casearia e della trasformazioni carni. Abbiamo bisogno di fare massa critica e serve più industria e più manifattura. Penso naturalmente a un’industria innovativa, sostenibile, tecnologicamente avanzata, energeticamente efficiente in linea con la nuova Industria 4.0 e 5.0. Perché lo sappiamo, è l’industria a creare i posti di lavoro più qualificati e meglio retribuiti e dall’industria deriva la maggior parte degli investimenti in ricerca e innovazione. Così come ricordo che ogni posto di lavoro nel settore manifatturiero permette di crearne fino ad altri due nei servizi.

Nei nostri territori servono strumenti specifici per sostenere gli investimenti aziendali che vadano al di là del credito di imposta. Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione, l’industria a livello nazionale è in calo da 21 mesi, occorre dare una spinta agli investimenti delle aziende che devono crescere e investire per restare competitive. Ciò è tanto più vero nella Sardegna centrale, dove abbiamo un tessuto produttivo fatto soprattutto di piccole imprese, dobbiamo aiutarle a crescere, solo così possono restare sul mercato.

 Per questo come Confindustria abbiamo chiesto, anche all’interno di un documento che abbiamo consegnato alla Presidente Todde, bandi territorializzati esclusivi per le aziende della Sardegna centrale con l’introduzione di premialità per chi investe nelle aree industriali.

Nonostante la sua posizione strategica in Sardegna e le sue enormi potenzialità, Tossilo e il Marghine vivono le stesse problematiche che caratterizzano a livello più vasto tutta la Sardegna Centrale, un’isola nell’isola dove le tante aziende di eccellenza presenti nel territorio faticano più di altri a stare sul mercato e a essere competitive per ovvie ragioni legate soprattutto alle condizioni e al contesto in cui operiamo.

Non si può continuare a non tenerne conto. La nostra Associazione da tempo chiede parità di condizioni e un riequilibrio territoriale, per far uscire tutto il nostro territorio dalla marginalità, frenare lo spopolamento di imprese e di cittadini, e riportare i giovani nel territorio creando opportunità di lavoro e di sviluppo e rendendo il territorio e le nostre aree industriali più appetibili anche per nuovi investimenti.

Occorre sostenere gli investimenti aziendali con strumenti ad hoc, così come servono investimenti su alcune grandi priorità a partire dalla competitività delle nostre aree industriali e dalle infrastrutture, strade e reti digitali in primis. Invece constatiamo con preoccupazione che anche la ripartizione dei fondi di coesione ha premiato ancora una volta le aree più forti della Sardegna, confermando un metodo consolidato, che abbiamo visto anche per il PNRR, e che lega la spesa per gli investimenti al peso demografico. Negli ultimi vent’anni questo meccanismo ha penalizzato il nostro territorio contribuendo a far crescere i divari.

Riqualificazione e ammodernamento delle aree industriali, rilancio degli investimenti aziendali soprattutto nel settore manifatturiero con bandi territorializzati per la Sardegna centrale, infrastrutture e fiscalità di vantaggio: sono queste le nostre priorità per far ripartire il territorio. Priorità che abbiamo già posto all’attenzione della Presidente Todde attraverso un documento e una richiesta di incontro che auspichiamo arrivi al più presto per affrontare con tutte le rappresentanze i temi dello sviluppo di un territorio che deve diventare di nuovo attrattivo per i giovani e per le imprese.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Direzione - Luigi Ledda
Telefono: 0784 233313
Fax: 0784 233301
E-mail: l.ledda@assindnu.it
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