TURISMO Segnali positivi per la stagione 2022

«Ci sono tutti i presupposti affinché con la prossima stagione turistica si possano eguagliare e anzi superare le presenze e gli arrivi pre Covid. A Orosei ci aspettiamo di superare i 250.000 arrivi registrati nel 2019 e 1.500.000 di presenze, quelle rilevate nell’ultimo anno prima della pandemia». A tracciare una sintesi sulle prospettive della filiera turistica nel centro Sardegna è Mattia Pilosu, Presidente della Sezione Turismo della Confindustria Sardegna Centrale che riporta previsioni rincuoranti in vista dell’estate alle porte. «La ripartenza del turismo nel centro Sardegna è un segnale positivo anche per l'agroalimentare - aggiunge il presidente dell'Associazione Giovanni Bitti .- Le aziende stanno soffrendo a causa di aumenti esponenziali dei costi di produzione e una buona stagione turistica può dare una boccata di ossigeno al settore». 

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«Ci sono tutti i presupposti affinché con la prossima stagione turistica si possano eguagliare e anzi superare le presenze e gli arrivi pre Covid. A Orosei ci aspettiamo di superare i 250.000 arrivi registrati nel 2019 e 1.500.000 di presenze, quelle rilevate nell’ultimo anno prima della pandemia». A tracciare una sintesi sulle prospettive della filiera turistica nel centro Sardegna è Mattia Pilosu, Presidente della Sezione Turismo della Confindustria Sardegna Centrale che riporta previsioni rincuoranti in vista dell’estate alle porte». 

«Tra gli operatori del settore c’è ottimismo e ci aspettiamo tutti che dopo il calo degli ultimi anni, il turismo finalmente riparta senza incertezze». «La Sardegna si conferma meta ambita al centro dei flussi turistici internazionali – spiega Pilosu – e da qui ai prossimi tre anni si prevedono investimenti importanti che faranno crescere le presenze e gli arrivi in diverse aree della Sardegna, non soltanto al Nord e al Sud dell’isola ma anche nella costa orientale nel Nuorese e in Ogliastra».

«Dopo due anni di pandemia ritorneranno anche i turisti dall’estero, tra tutti gli statunitensi. Stiamo parlando di una clientela con una alta capacità di spesa per cui dobbiamo attrezzarci per offrire standard elevati in termini di servizi. Le ricadute sui paesi dell’interno ci saranno, in genere si tratta di clienti con alti livelli di istruzione e desiderosi di muoversi nel territorio alla ricerca di esperienze uniche. La vera grande criticità da gestire in questo memento è la mancanza di personale – continua Mattia Pilosu -. Lo ripetiamo da mesi e siamo ormai un disco rotto ma la situazione è da questo punto di vista drammatica. In questi mesi abbiamo serie difficoltà a trovare collaboratori che garantiscano un servizio affidabile in un settore come quello turistico dove sono le risorse umane a fare la differenza. È una situazione paradossale, rischiamo di dover tenere chiuse le camere per mancanza di personale non per mancanza di clienti».

SEGNALE POSITIVO PER L’AGROALIMENTARE «Ci aspettiamo tutti che le previsioni siano confermate e che la prossima stagione turistica dia una boccata di ossigeno per il nostro territorio, in particolare per il settore agroalimentare – commenta il presidente della Confindustria nuorese Giovanni Bitti – L’agroalimentare è un settore che in questo momento sta soffrendo molto non soltanto per il caro bollette. Sulle aziende pesano rincari generalizzati, dalle materie prime agli imballaggi ai trasporti, che portano i costi di produzione alle stelle. Stiamo parlando di prodotti in cui i margini di guadagno per singole unità sono bassi e gli aumenti non possono essere scaricati sul consumatore finale, altrimenti le aziende rischiano seriamente di perdere mercato. Le aziende tengono duro ma non possono reggere a lungo a queste condizioni. Il turismo che riparte è senz’altro un segnale positivo».

 

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