Nuorese come il Sulcis. Serve un piano di rilancio

Comunicato stampa

Nuoro, 27 febbraio 2015

Avanti con il Piano di rilancio ma la Regione porti la vertenza Nuorese al tavolo del Governo. Seguire il modello Sulcis.

«Siniscola è uno dei luoghi simbolo della gravissima crisi economica e sociale del nostro territorio. La Regione e il Governo non possono più far finta di niente: devono riconoscere con atti politici concreti la specificità della crisi della Sardegna centrale e avviare un piano straordinario di interventi per bloccare l'emorragia di imprese e di posti di lavoro che ci sta impoverendo e relegando alla marginalità. La chiusura della grande industria tessile ha lasciato in questo territorio ferite profonde che possono essere rimarginate solo attraverso un piano di interventi che abbia come obiettivo la crescita e la creazione di nuove opportunità per fare impresa. La Regione deve portare la vertenza Nuorese al tavolo nazionale con il Mise, come è accaduto per il Sulcis e molti altri territori in ogni regione in Italia. Pertanto è la strada giusta quella intrapresa qualche settimana fa dai consiglieri regionali del Nuorese che hanno chiesto al presidente Pigliaru di attivarsi affinché il Governo riconosca lo stato di crisi delle aree industriali della provincia di Nuoro (come disposto nel decreto del Ministero dello Sviluppo del 31.01.2013)». Così il presidente Roberto Bornioli ha aperto stamattina nell'aula magna del Liceo Scientifico M. Pira a Siniscola il convegno Mosaico dedicato a "Fare impresa a Siniscola e in Baronia. Opportunità e prospettive per lo sviluppo del territorio".

«Da tempo il nostro territorio ha presentato alla Regione un progetto di sviluppo. Durante la visita del presidente Pigliaru a Nuoro lo scorso 17 dicembre, tra le proposte del Partenariato sono stati individuati cinque temi strategici: infrastrutture; manifatturiero innovativo e aree di crisi; agroalimentare, ambiente e cultura; area vasta; e scuole. Per la settimana prossima sono stati convocati i Tavoli tecnico-tematici da cui ci aspettiamo la massima concretezza e il rispetto dei tempi indicati: entro trenta giorni i tavoli dovrebbero indicare le proposte da portare avanti. Il Piano di rilancio del Nuorese si svolge in maniera autonoma rispetto all'iter di riconoscimento dello stato di crisi delle aree industriali da parte del Ministero dello Sviluppo. È evidente che si tratta di due iniziative parallele ma che sarebbe opportuno che alla fine convergessero in un unico progetto di rilancio del territorio, finanziato sia dalla Regione sia dal Governo. Così come è stato fatto nel Sulcis».

«Il Piano Sulcis – con il forte impegno della Presidenza regionale – va avanti con decisione, sono state stanziate risorse cospicue, qualche settimana fa si è riunito il Tavolo istituzionale alla presenza del presidente Pigliaru per monitorare la situazione e fare il punto sullo stato di attuazione del Piano, riassunto in un Documento dettagliato e concreto. Tra fondi europei, nazionali, regionali e provinciali con il Piano Sulcis sono stati stanziati 614 milioni di euro, di cui 124 milioni per la fiscalità di vantaggio, 105 per la salvaguardia del tessuto produttivo, altri 97 per le infrastrutture, 177 per le bonifiche e 111 milioni per altre iniziative. Tra CIPE e altri fondi nazionali, più della metà delle risorse arriva dal Governo e sabato scorso anche il CIPE ha dato l'ok definitivo al Piano con quasi 128 milioni di euro già assegnati da spendere entro il 31 dicembre 2015».

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
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E-mail: f.puddu@assindnu.it
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