Mosaico. Da Macomer una nuova alleanza tra industria e agricoltura

Nota stampa del presidente Roberto Bornioli

 

Nuoro, 14 ottobre 2014

 

Da Macomer una nuova alleanza tra industria e agricoltura

L’agroalimentare ha un ruolo chiave nel Marghine e in tutta l’economia regionale

Cinquecento imprese attive, 1700 occupati e un fatturato che supera i 120 milioni di euro di cui poco più di 25 milioni derivano dall’export (pari a quasi il 20% dell’export regionale): sono questi i numeri dell’agroalimentare in Sardegna centrale, dove si concentrano aziende e produzioni di eccellenza regionale. A questo settore chiave per l’economia regionale e provinciale è dedicato il convegno promosso da Confindustria dal titolo “L’industria alimentare settore strategico per la Sardegna. Il polo agroalimentare del Marghine” in programma venerdì prossimo, 17 ottobre, a Macomer. Tra i relatori interverranno – tra gli altri – gli assessori regionali all’Industria e all’Agricoltura. Al centro dell’iniziativa le eccellenze e le potenzialità di un comparto che - con suoi 11.000 occupati e quasi 400 milioni di euro di valore aggiunto a livello regionale – è riuscito meglio di altri a far fronte alla crisigrazie alla qualità e all’innovazione di prodotto e all’export. A confermarlo sono anche i dati 2013 diffusi dall’Istituto per il Commercio Estero che ha registrato un balzo del 10% nelle esportazioni dei prodotti agroalimentari sardi, pari a un giro di affari complessivo di 167,5 milioni di euro (il 20% dell’export non oil). Da un’analisi attenta dei dati export (tab. 1) risulta però che le esportazioni sono concentrate su pochi prodotti, in particolare sui formaggi che valgono il 67% dell’export dell’agroindustria sarda. Seguono, a distanza, i vini, i salumi, pane e pasta, olio. Poi il vuoto. Il settore - che ha ancora enormi margini di crescita – può costituire uno dei motori della ripresa economica ma servono politiche di settore adeguate e nuove forme di collaborazione tra le varie componenti della filiera a tutti i livelli, sia tra le aziende di trasformazione e il settore agricolo, sia tra Enti e Assessorati competenti.

Ecco le proposte che Confindustria presenterà nel corso del convegno nell’ottica di avviare nuove forme di collaborazione tra industria alimentare e comparto agricolo: 1) interventi concreti per rivitalizzare il settore agricolo, facendo sì che raddoppi produzioni e fatturato e portando il contributo al Pil regionale del comparto dal 3% al 6%. Le produzioni agricole locali sono oggi insufficienti ai fabbisogni dell’agroindustria ma anche delle famiglie sarde, che consumano l’80% di frutta, verdura, e carne d’importazione. 2) incentivi e sostegno alle aggregazioni d’impresa, ad attività di promozione ed export, attraverso uno sforzo congiunto pubblico-privato. Occorre una strategia regionale per l’Expo 2015, centrata sul cibo e l’alimentazione, che rappresenta una vetrina di alto livello per l’agroalimentare sardo; 3) evitare di diffondere messaggi dannosi sull’origine delle materie prime, come se quelle non sarde utilizzate dalla nostra industria di trasformazione non fossero di assoluta qualità; 4) lotta alla contraffazione e all’italian sounding; 5) attivare strategie e politiche integrate tra Assessorati Agricoltura e Industria e talora condivise anche con quello al Turismo, proprio a cominciare da Expo’ 2015. 6) Sostenere la filiera integrata in cui agricoltura, agroindustria e GDO collaborino in una logica di sistema. Gli industriali sono i primi sostenitori di un’agricoltura e di un allevamento moderni e competitivi: dal settore primario infatti dipende lo sviluppo di un’agroindustria solida e performante.

 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Relazioni esterne Ufficio stampa
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E-mail: f.puddu@assindnu.it
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