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Nuorese allo stremo, Stato e Regione latitano, il territorio si mobiliti
- Lunedì, 08 Aprile 2013 12:12
Comunicato stampa
del presidente Roberto Bornioli
Nuoro, 5 aprile 2013
NUORESE ALLO STREMO, STATO E REGIONE LATITANO, IL TERRITORIO UNITO SI MOBILITI
L'Associazione accoglie con favore e rilancia la proposta dei primi cittadini di Orgosolo, Dionigi Deledda, e Oliena, Salvatore Serra: sulla scia del Piano Sulcis e del progetto della chimica verde nel Sassarese, anche la Sardegna centrale – esposta a una crisi senza precedenti – ha un bisogno urgente di un Piano per lo sviluppo e le infrastrutture. Serve un progetto organico e condiviso che definisca, sulla base delle principali vocazioni del territorio, una strategia e un programma chiaro di interventi per le attività produttive e l'occupazione. Per questo abbiamo chiesto al sindaco di Nuoro Bianchi di farsi promotore con la Provincia di un tavolo unitario che riunisca i sindaci e tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali. Per uscire dalla crisi, occorre ritrovare una forte unità di intenti e fare fronte comune nei confronti di Stato e Regione a oggi latitanti.
A dimostrare la marginalità del Nuorese nell'agenda politica regionale e statale ci sono i fatti. Perché gli interventi per le Aree di crisi, promessi per novembre 2012, non sono ancora stati avviati? Perché non esiste un piano per le infrastrutture per il Nuorese, all'ultimo posto in Italia? Per quale ragione, l'Università, la biblioteca Satta e l'Ailun e ogni anno sono costrette a elemosinare le risorse dovute? Perché l'organico dei magistrati del Tribunale di Nuoro continua a essere largamente insufficiente? Perché la Finanziaria regionale non prevede interventi strutturali per la Sardegna centrale? Perché nonostante i numerosi appelli e lettere inviati all'attenzione della Regione e del Governo, il presidente della Repubblica, i ministri e i governanti regionali non visitano la Sardegna centrale, come è stato per le altre province, facendosi carico, con provvedimenti urgenti ed efficaci, del profondo malessere economico e sociale del nostro territorio?
A pagare le effettive conseguenze della crisi sono le imprese, e di conseguenze i lavoratori e le famiglie. A dare il polso della situazione del Nuorese ci sono i numeri: 3.680.000 di ore di cig attivate nel 2012 (nel 2006 erano 980mila); quasi 7mila i posti di lavoro persi tra il settore manifatturiero e quello pubblico; 15mila i lavoratori con sussidio di disoccupazione. I dati demografici evidenziano un territorio in costante spopolamento e alti tassi di abbandono scolastico. Interi comparti produttivi sono scomparsi e le difficoltà finanziarie sono trasversali a tutti i settori, dal manifatturiero al commercio alle libere professioni. Fallimenti, protesti, pignoramenti sono all'ordine del giorno. Le nostre imprese sono allo stremo. Non si esce dalla crisi senza adeguati investimenti e una proposta progettuale condivisa.
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